
Decreto Cutro: MEDU contro le scelte nefaste del governo
Nonostante le divisioni nella maggioranza, l’eliminazione della protezione speciale nel Decreto Cutro trova tutti d’accordo e pertanto sembra scontato che a breve bisognerà farci i conti.
In una nota odierna, “Medici per i Diritti Umani” (Medu) – che aderisce alla mobilitazione della società civile di oggi – «considera sciagurata la decisione del Governo di eliminare la protezione speciale» perché considerato un pull-factor o un’anomalia giuridica tutta italiana. «È invece vero – smentisce l’organizzazione – che 18 Paesi Ue su 27 prevedono forme di protezione analoghe, complementari rispetto alla protezione internazionale».
Non solo, ma la cosiddetta protezione speciale è stata introdotta con il Decreto Salvini nel 2018 «per arginare le conseguenze disastrose dell’eliminazione della protezione umanitaria». E l’esito di questa misura sarà, anche oggi, quello di «un esponenziale aumento del tasso di irregolarità, se si pensa che solo nel 2022 la protezione speciale è stata riconosciuta a 10 mila persone». Rendere di fatto “irregolari” queste persone, spiega Medu, «determina l’aumento della marginalità, dei fenomeni di sfruttamento e un drastico peggioramento delle condizioni di salute psico-fisica delle persone migranti che la subiscono». «L’abolizione della protezione speciale porrà tante persone migranti che soffrono di forme di grave disagio psichico post-traumatico, dal PTSD alla depressione, o che sono a rischio di svilupparle, in condizioni di maggiore fragilità aggravandone la sofferenza e compromettendone la capacità di recupero con conseguenze estremamente negative anche per la società che le accoglie».
Abolire la protezione speciale non ridurrà chiaramente le morti in mare. Nemmeno può incidere minimamente sulle cause (fame, guerra, cambiamento climatico, ecc.) che spingono le persone a cercare rifugio in Europa. «A chi giova questa scelta?», si chiede dunque Medu. Non certo alle società di accoglienza, visto «che l’irregolarità produce illegalità ed esclusione, fenomeni questi che contribuiscono ad aumentare le tensioni e la conflittualità sociale». Il giudizio è in definitiva perentorio: questa misura «appare piuttosto il risultato di un’ennesima scelta miope di mera propaganda politica, dettata dall’incapacità o mancanza di volontà politica di individuare e affrontare in modo lungimirante e pragmatico le cause e gli effetti di un fenomeno epocale, quello delle migrazioni, destinato a caratterizzare in modo sempre più significativo la nostra epoca e i nostri spazi di convivenza».
Anche Medu oggi in piazza chiede «chiede al Parlamento di bocciare una norma iniqua e dannosa e al Governo un cambiamento radicale nelle scelte politiche, fino ad ora nefaste, riguardanti l’immigrazione e il diritto d’asilo».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!