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«Stragi annunciate»: dopo Pylos, la denuncia dei missionari

«Stragi annunciate»: dopo Pylos, la denuncia dei missionari

In seguito al naufragio dei migranti nella notte tra il 13 e 14 giugno scorsi, di fronte alle coste di Pylos, in Grecia, la CIMI (Conferenza degli Istituti Missionari Italiani) denuncia l’ennesima «strage annunciata». In un comunicato diramato ieri dal periodico comboniano Nigrizia, gli istituti missionari guardano con preoccupazione i numeri crescenti del naufragio, forse più di 600 morti tra uomini, donne e bambini, «lasciati annegare e soccorsi in estremo ritardo».

La nota ricostruisce sinteticamente quanto accaduto quella notte, con «l’allarme lanciato da AlarmPhone alle autorità competenti (guardia costiera della Grecia, UNHCR Grecia e Frontex)» «alle 16.53 del 13 Giugno» e con il drammatico rovesciamento «alle 2.47 del 14 giugno». E si chiede cosa è successo in tutte quelle ore trascorse tra i due eventi. «Stiamo assistendo come sempre all’inguardabile e stomachevole scaricabarile», accusa la nota. «È il “rituale” che si ripete ad ogni naufragio, ad ogni “strage annunciata”. Si, si tratta di vere “stragi annunciate”, perché ogni “imbarcazione” che parte può essere una “strage annunciata” e non serve poi proclamare lutto nazionale per “lavarsi la coscienza”».

Di fronte alla disperazione di chi tenta la via del mare per non soccombere a violenza, fame, cambiamenti climatici, cosa fa l’Europa? «La risposta non sta nell’ultimo “patto europeo”, la risposta non si trova nelle coscienze “sporche” dei politici che lo hanno votato. Forse la risposta sta “semplicemente” nel rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali. Leggi e convenzioni che tutti i Paesi hanno votato ma che vengono dimenticate quando si pensa solo alla difesa del proprio Paese o della “fortezza Europa”, e quando si fa politica per difendere interessi di corporazione o personali. Leggi e convenzioni internazionali scritte nel corso di decenni per impedire che la violenza e la cultura della morte tornassero a prevalere».

All’Europa e ai Paesi membri, in fondo, i missionari non chiedono altro che «rispettare le leggi e le convenzioni internazionali per evitare altre “stragi annunciate”».

La nota è firmata da: Missionari della Consolata, Missionari Comboniani, Missionari Saveriani, Missionari della Società delle Missioni Africane (SMA), Missionari del PIME, Missionari Verbiti, Missionari d’Africa (Padri Bianchi), Comunità Missionaria di Villaregia, Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli, Missionarie dell’Immacolata, Francescane Missionarie di Maria, Missionarie di Maria-Saveriane, Missionarie Comboniane, Missionarie della Consolata.

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