
Per una strategia di pace contro la follia della guerra: il convegno del CDC
Il 30 giugno prossimo, ore 9.30-13.30, a Roma presso la Sala capitolare del chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva (Senato della Repubblica, Piazza della Minerva 38), si tiene un convegno promosso dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (CDC) sul tema “Guerra o pace? Quali scelte politiche per riportare la pace in Europa su iniziativa”. l’evento, organizzato su iniziativa della vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, è presieduto da Alfonso Gianni (direttore del trimestrale Alternative per il socialismo) e introdotto da Domenico Gallo (della Presidenza del CDC). Intervengono, poi, Giangiacomo Migone (presidente Commissione Esteri del Senato), Giuseppe Conte (presidente del Movimento 5 Stelle), Mariolina Castellone, Nicola Fratoianni (segretario nazionale di Sinistra Italiana), Arturo Scotto (direzione PD), Paolo Ciani (segretario di Demos), Fabio Mini (generale), Biagio Di Grazia (generale), Giuseppe Cassini (ex ambasciatore), Ida Dominijanni (giornalista e saggista), Raniero La Valle (giornalista), Vincenzo Vita (presidente Associazione per il Rinnovamento della Sinistra), Barbara Spinelli (giornalista), Alberto Negri (giornalista). Le conclusioni sono affidate ad Alfiero Grandi (vicepresidente del CDC).
Le richieste di accredito stampa devono essere inviate a mariadomenica.castellone@senato.it.
«A un anno e mezzo dall’invasione russa dell’Ucraina, la guerra non si ferma», si legge in una nota del CdC diramata ieri. «Intanto aumentano i morti, le distruzioni, l’uso di armi sempre più letali, il pericolo del ricorso al nucleare, accresciuto dallo scontro interno alle forze militari russe».
Un’escalation senza fine alla quale non si sottraggono nemmeno alcuni Paesi europei, i quali «spingono per un intervento diretto della Nato», e nemmeno l’Italia, che continua a armi e munizioni, contribuendo, nel mondo, «ad una corsa al riarmo generalizzata».
Il CDC punta il dito sulla narrazione unica proposta dai Paesi occidentali: «La pretesa di pervenire alla pace attraverso la “vittoria” militare sta dimostrando tutta la sua tragica impotenza, alimentando una strage insensata e senza fine. Siamo sull’orlo di un baratro, che può trascinare il mondo in una nuova guerra mondiale con armi nucleari». Quello che manca, ancora oggi, è una «strategia di pace» che possa opporsi alla «follia» e al fallimento della vittoria armata. Serve «un cessate il fuoco immediato», «una trattativa», «un percorso che porti ad una conferenza internazionale di pace».
«La Ue non può continuare ad alimentare una scelta bellicista e deve fare sentire il suo peso in favore della pace», conclude il CDC. «Non c’è alternativa. L’Onu deve porsi a garante di un processo pacificatore. Le parole di pace di papa Francesco devono essere ascoltate».
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