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In pericolo il regolamento Ue per il ripristino della natura: «Una responsabilità enorme»

In pericolo il regolamento Ue per il ripristino della natura: «Una responsabilità enorme»

La nature Restoration Law, il regolamento europeo per il ripristino degli ecosistemi marini e terrestri entro il 2030 (v. Adista Notizie 23/23), è a rischio dopo la sessione di ieri della Commissione Ambiente del Parlamento UE, «che non ha raggiunto un accordo sulla propria posizione». Ora, afferma il WWF in una nota, «il voto in plenaria del 12 luglio determinerà il futuro della legge per il ripristino della natura».

In Commissione Ambiente si è creata una spaccatura netta, spiega il WWF in una nota, con 44 voti favorevoli e 44 contrari alla bozza bozza di relazione sulla legge. Un risultato che «non ha consentito di approvare una relazione finale comune». Occhi puntati dunque sulla plenaria del Parlamento di luglio, durante la quale gli eurodeputati «avranno l'opportunità di dimostrare la loro ferma posizione a favore di questa legge fondamentale per arrestare la perdita della biodiversità e per l’attuazione del Green Deal dell'Unione Europea».

Secondo il WWF «il Parlamento europeo deve votare a favore della natura e della salute dei cittadini europei, confermando gli obiettivi della Strategia per la biodiversità al 2030 e gli impegni assunti a livello internazionale con la COP15 della Convenzione sulla diversità biologica, smontando le false argomentazioni di chi si oppone a questa legge. È il momento di agire con fermezza per proteggere i cittadini dagli impatti devastanti del cambiamento climatico e perdita della biodiversità».

La scelta è dirimente e la responsabilità «enorme»: «Lasciare che la natura continui degradarsi o votare a favore di una legge che consentirà di porre finalmente rimedio ai danni arrecati al nostro capitale naturale, indispensabile per lo sviluppo sostenibile in Europea come nel resto del Pianeta. Il voto del 12 luglio sulla legge sul ripristino della natura sarà un indicatore della reale volontà dei diversi gruppi politici di trovare soluzioni concrete ed efficaci alla perdita di Natura in Europa. Anche su questo i nostri decisori politici saranno valutati dai cittadini nelle prossime elezioni europee del 2024».

Preoccupazioni più che fondate, quelle del WWF, dopo il voto contrario del 20 giugno scorso espresso in Consiglio Ambiente dal nostro ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (insieme agli omologhi di Austria, Belgio, Finlandia, Olanda, Polonia e Svezia). In occasione di quel voto, il WWF aveva definito «inspiegabile» la posizione del ministro. L’Italia è infatti «uno dei Paesi a più alta biodiversità di tutta l’Europa» e «dall’entrata in vigore della Nature Restoration Law potrà avere effetti positivi, non solo per la natura e l’ambiente, ma anche per la stessa economia. Quella espressa dal governo per il tramite del ministro Pichetto Fratin è una scelta politico-ideologica che contrasta con gli interessi del nostro Paese. Auspichiamo che gli europarlamentari italiani, chiamati a metà luglio a votare la legge, vorranno assumere una posizione diversa, più in linea con l’Europa e con la storia del nostro Paese».

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