
La "missione di pace" di Zuppi a Mosca: la versione del Patriarcato ortodosso e della Santa sede
ROMA-ADISTA. Terminata la visita a Mosca del card. Matteo Zuppi nell'ambito della "missione di pace" affidatagli da papa Francesco finalizzata a «incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace» fra Russia e Ucraina», mettiamo a confronto i due resoconti degli incontri - in particolare con il patriarca ortodosso Kirill - nella versione del Patricarcato di Mosca e della Santa sede.
«Il 29 giugno Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta le Russie, Kirill, ha incontrato il Presidente della Conferenza episcopale italiana, il Cardinale Matteo Zuppi, giunto in Russia per una missione speciale di pace per conto di Papa Francesco, presso la Sede Patriarcale e Residenza sinodale nel monastero di Danilov», si legge nel comunicato del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca.
«All'incontro - prosegue la nota - hanno partecipato anche il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (DREE), l'arciprete Nikolai Balashov, consigliere del patriarca di Mosca e di tutte le Russie, e l'archimandrita Filaret (Bulekov), vicepresidente del DREE.
Il Card. Matteo Zuppi era accompagnato dall'Arcivescovo Giovanni D'Aniello, Nunzio Apostolico presso la Federazione Russa, Monsignor Peter Tarnavsky, Consigliere della Nunziatura Apostolica presso la Federazione Russa, Monsignor Paul Butnaru, membro della Segreteria di Stato vaticana, e dal Prof. Adriano Roccucci, Vicepresidente della Comunità di Sant'Egidio.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha salutato cordialmente l'illustre ospite, rilevando in particolare: “In un momento in cui sono sorti problemi molto grossi nei rapporti tra Russia e Occidente, in cui ci troviamo di fronte sia a grandi tensioni nell'ambito delle relazioni politiche sia a reali minacce di un grande conflitto armato mondiale, è molto importante che tutte le forze interessate a mantenere la pace e la giustizia si uniscano per prevenire un tale possibile sviluppo di eventi.
Allo stesso tempo, Sua Santità ha sottolineato che la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana hanno esperienza di interazione, anche sullo sfondo di un clima politico molto sfavorevole: “Nelle condizioni della Guerra Fredda, le nostre Chiese hanno avuto rapporti regolari e reciproci contatti benefici, nell'ambito dei quali, in particolare, si è trattato di questioni che preoccupavano i nostri popoli. A questo proposito, Sua Santità il Patriarca Kirill ha ricordato il ruolo positivo della Comunità di Sant'Egidio, che, nelle difficilissime circostanze legate alla Guerra Fredda, durata gran parte della seconda metà del XX secolo, ha mantenuto legami attivi con la Chiesa ortodossa russa.
“Penso che anche nelle condizioni attuali, segnate anche da molti rischi e molti pericoli, le Chiese possano, con sforzi congiunti, impedire lo sviluppo negativo delle circostanze politiche e servire la causa della pace e della giustizia”, ha espresso con fiducia Sua Santità.
A sua volta, il cardinale Matteo Zuppi ha portato i saluti di papa Francesco al patriarca di Mosca e di tutta le Russie Kirill.
Menzionando l'intensità del dialogo durante la Guerra Fredda, l'ospite ha sottolineato che nell'attuale difficile situazione il dialogo non dovrebbe interrompersi, ma essere ancora più intenso. “Come cristiani, dobbiamo aiutarci a vicenda per capire come agire”, ha detto il cardinale Matteo Zuppi. Di fronte alle oggettive difficoltà di questo tempo, dobbiamo capire cosa ci chiede il Signore. E siamo molto contenti oggi di potervi ascoltare e risolvere i problemi esistenti”.
Sua Santità il Patriarca Kirill ha espresso solidarietà all'idea che in un momento in cui vi è una particolare tensione nelle relazioni tra paesi e popoli, le Chiese non dovrebbero farsi da parte - dovrebbero prendere parte al lavoro volto alla riconciliazione, allo sviluppo e alla creazione di relazioni più forti e, soprattutto, allo sviluppo della comprensione reciproca. “Se paesi e popoli si capiscono, allora la vera politica si costruisce tenendo conto degli interessi di paesi e popoli. È molto importante che in questo momento difficile le comunità cristiane dell'Est e dell'Ovest partecipino al processo di riconciliazione”, ha sottolineato il Primate della Chiesa ortodossa russa.
"La situazione in Ucraina è estremamente dolorosa per me personalmente", ha detto il patriarca Kirill. – Dirigo la Chiesa ortodossa, il cui gregge si trova sia in Russia che in Ucraina, e in altri paesi. Ed è per questo che la sofferenza del popolo ucraino e russo ferisce profondamente il mio cuore. Ecco perché, dal 2014, in tutte le nostre chiese offriamo preghiere speciali e intense per la pace in Ucraina. Usiamo e continueremo ad usare tutti i mezzi per porre fine a questo terribile conflitto il prima possibile, in modo che ci siano meno vittime possibili”.
Gli interlocutori hanno ritenuto particolarmente importante nella situazione attuale concentrarsi sulla risoluzione delle questioni umanitarie.
Inoltre, Sua Santità il Patriarca Kirill ha informato l'alto rappresentante di Papa Francesco sulle persecuzioni subite da comunità, clero e fedeli della Chiesa canonica ortodossa ucraina.
Le parti hanno concordato di mantenere ulteriormente i contatti. Al termine dell'incontro, gli interlocutori si sono scambiati i doni».
Ecco invece la versione resa nota dalla sala stampa della Santa sede: «Nei giorni 28 – 30 corrente mese, S. Em.za il Card. Matteo Zuppi, Inviato del Santo Padre, ha effettuato una visita a Mosca finalizzata all’individuazione di iniziative umanitarie, che possano aprire percorsi per il raggiungimento della pace.
Nei tre giorni, Sua Eminenza ha incontrato S.E. Yuri Ushakov, Assistente del Presidente
della Federazione Russa per gli affari di politica estera, e la Sig.ra Maria Lvova-Belova,
Commissario presso il Presidente della Federazione Russa per i diritti del bambino. Nel corso dei colloqui, è stato fortemente sottolineato l’aspetto umanitario dell’iniziativa, nonché l’esigenza di poter pervenire alla tanto desiderata pace.
In una breve visita alla Chiesa di San Nicola in Tolmachi, presso la Galleria Tretyakov, Sua
Eminenza si è soffermato in preghiera davanti all’icona della Madonna di Vladimir, a cui ha
affidato la sua missione.
Ha avuto anche un fruttuoso incontro con Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la
Rus', al quale ha trasmesso il saluto del Santo Padre e con il quale si è ugualmente intrattenuto su iniziative umanitarie che possano facilitare una soluzione pacifica.
Sua Eminenza ha anche incontrato i Vescovi della Conferenza dei Vescovi Cattolici della
Russia, con i quali, insieme ad un nutrito gruppo di sacerdoti ed alla presenza di Ambasciatori e di Rappresentanti del Ministero degli Affari Esteri, ha presieduto una solenne concelebrazione nella cattedrale dell’Arcidiocesi della Madre di Dio, a Mosca. È stata questa l’occasione per trasmettere alla comunità cattolica la vicinanza, il ricordo e la preghiera del Santo Padre.
I risultati della visita saranno portati alla conoscenza del Santo Padre, in vista di ulteriori
passi da compiere, sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per la pace».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!