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"Nature Restoration Law": Europarlamento, ultima chiamata

Le posizioni in campo all’Europarlamento sembrano ormai chiare e definite: e se le destre continuano ad opporsi a tutela degli interessi economici in ballo, i partiti ambientalisti e le sinistre sostengono la Nature Restoration Law, il regolamento Ue per il ripristino del 20% degli ecosistemi marini e terrestri entro il 2030 e del 100% entro il 2050. Alla plenaria di domani il verdetto del Parlamento Europeo sulla legge, presentata dalla Commissione Ue l’anno scorso come fondamento del Green Deal dell’Unione per lo sviluppo sostenibile.

In questi giorni sono numerose le mobilitazioni della società civile europea per chiedere agli eurodeputati un voto favorevole. Spiega il WWF: domani si deciderà il destino di «una Legge ambiziosa che rappresenta un punto di svolta per la natura, per il clima, per l’economia, ma soprattutto per i cittadini europei. La biodiversità è cruciale per la sicurezza alimentare, poiché rende i sistemi agricoli più resilienti ai cambiamenti climatici, ai parassiti e alle malattie. Grazie alla natura si possono avere suolo, acqua e aria puliti e una maggiore capacità di contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico come alluvioni e desertificazione: la natura, del resto, è il nostro migliore investimento perché ogni euro impiegato nel suo ripristino produce un ritorno in valore economico dagli otto ai trentotto euro».

Anche la comunità scientifica si è mobilitata in sostegno alla legge: «Oltre 6mila scienziati – afferma ancora il WWF – hanno sottoscritto un documento nel quale dimostrano l’infondatezza dell’opposizione a questa Legge portata avanti dalle lobby legate all’agrindustria e alla produzione di pesticidi. La Nature Restoration Law non solo non farà perdere posti di lavoro e non metterà a rischio la sicurezza alimentare, ma al contrario migliorerà le condizioni di lavoro e la stabilità di interi settori produttivi e renderà il cibo che arriva sulle nostre tavole molto più sicuro».

Insieme a cittadini e associazioni, a chiedere a gran voce l’approvazione del regolamento in questi giorni ci sono anche esponenti del mondo accademico, dell’arte e dello spettacolo e delle grandi multinazionali europee.

Il WWF ha anche diffuso nomi e cognomi dei nostri europarlamentari che hanno votato pro o contro la legge nelle diverse sedute di commissione. A favore Pietro Bartalo (PD), Rosa D’Amato (indipendente), Mariangela Danzì (M5S), Paolo De Castro (PD), Dino Giarrusso (indipendente), Camilla Laureti (PD), Alessandra Moretti (PD) e Achille Variati (PD). Contrari Sergio Berlato (FdI), Marco Campomenosi (Lega), Angelo Ciocca (Lega), Rosanna Conte (Lega), Salvatore De Meo (FI), Herbert Dorfmann (Sudtiroler Volkspartei), Paola Ghidoni (Lega), Elena Lizzi (Lega), Fulvio Martusciello (FI), Alessandro Panza (Lega), Francesca Peppucci (FI), Nicola Procaccini (FdI), Maria Veronica Rossi (Lega), Raffaele Stancanelli (FdI) e Lucia Vuolo (FI). A questi ultimi, il WWF chiede «un cambio di rotta e di fare qualcosa di concreto per l’ambiente e per la salute di tutti noi e delle future generazioni».

* Foto di svklimkin da Pixabay

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