Il Patriarca di Gerusalemme: "la mia nomina a cardinale è il segno dell'attenzione del papa per la Terra Santa"
La nomina a cardinale (riceverà la berretta il30 settembre, insieme agli altri 20 nominati il 9 luglio) del patriarca di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa, è un «segno di attenzione» del papa «verso la Chiesa di Terra Santa e Gerusalemme», «una piccola luce in questa terra benedetta e martoriata». È lo stesso cardinale a partecipare questa considerazione ad AsiaNews (10/7), in un colloquio telefonico al rientro da Jenin. «A Jenin – dice – ho riscontrato una situazione di apparente normalità, ma sono ancora molto scossi da quanto accaduto». La scorsa settimana il patriarca era intervenuto con una nota di condanna delle violenze a Jenin, che avevano coinvolto anche la locale parrocchia, invocando il cessate il fuoco e il «perseguimento della pace e del dialogo per prevenire altri futuri attacchi ingiustificati contro la popolazione».
Il neo cardinale ha incontrato – racconta – «la comunità cristiana locale, le autorità del luogo sia civili che religiose islamiche, sono stato al campo dei profughi, all’ospedale», osservando in prima persona «le varie realtà del luogo». «Ho trovato persone scosse, ferite per quanto accaduto, increduli, arrabbiati ma anche resilienti – sottolinea – non li ho trovati particolarmente rassegnati». E, in questo senso, «non vi sono differenze fra cristiani e altri».
A sottolineare la vicinanza e l’attenzione di papa Francesco alla drammatica situazione dei palestinesi e dei cristiani di Terra Santa, il fatto che il neo cardinale Pizzaballa – già Custode del 2004 e Patriarca dal 2016 per i cattolici di rito latino residenti in Israele, Palestina, Giordania e Cipro – è il primo patriarca latino di Gerusalemme a ricevere la porpora.
La nomina, osserva Asianews, «giunge in un momento complicato per gli stessi cristiani di Terra Santa sempre più vittime di aggressioni, abusi, odio e oltraggi da parte dei coloni ebraici e delle frange più estremiste della destra israeliana e dell’ortodossia».
«Il Vaticano – esplicita l’AFP oggi – spera di fare progressi nei negoziati per un primo accordo economico con Israele, che garantisca alla Chiesa cattolica l'esenzione dall'imposta sulle proprietà dei suoi beni».
*In primo piano, Pierbattista Pizzaballa. Foto di Fallaner, tratta da commons.wikimedi.org, immagine originale e licenza
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