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In Malawi la famiglia è una e non si tocca: fedeli in piazza contro il matrimonio gay

In Malawi la famiglia è una e non si tocca: fedeli in piazza contro il matrimonio gay

Il 13 luglio, un nutrito gruppo di cattolici e membri di altre comunità religiose del Malawi, guidati dalla Conferenza episcopale, è sceso in piazza pacificamente per «chiarire la propria posizione su questioni di famiglia e sessualità umana». In buona sostanza contro il matrimonio omosessuale e in difesa della famiglia e della sessualità “tradizionale”. Ne dà notizia, il 14 luglio, il Catholic Information Service for Africa (Cisa), riportando anche le parole dei vescovi, diffuse prima della protesta, che esprimono preoccupazione per il dibattito esploso nel Paese intorno al caso dell’olandese Jan Willem Akstar e della donna transgender del Malawi Jana Gonani, i quali hanno ricorso alla Corte Costituzionale del Malawi perché si ritengono minacciati dalla legge anty-gay che criminalizza l’omosessualità, con pene che arrivano fino a 14 anni di reclusione: «La Conferenza episcopale del Malawi è fermamente convinta che tra le discussioni e i dibattiti fuorvianti che si stanno svolgendo in varie sedi in questo momento, debba rendere nota e chiara la sua posizione», hanno dichiarato i vescovi. Secondo i vescovi, spiega l’agenzia Cisa, «la Chiesa insegna la sessualità come un dono», ma ritiene «gli atti sessuali consentiti solo tra coniugi (un uomo e una donna) e che ogni atto sessuale deve esprimere sia l'amore e l'apertura alla procreazione». I vescovi insistono anche nell’accusare l’Occidente di voler imporre alle società del Sud del mondo una visione diversa di famiglia, «approfittando della povertà estrema nei nostri Paesi e degli alti livelli di analfabetismo».

Eloquenti, a tal proposito, le parole pronunciate nelle varie città in cui si sono svolte le manifestazioni: a Blantyre, l'arcivescovo Thomas Luke Msusa ha dichiarato che il matrimonio omosessuale è un peccato, ma anche un rischio di estinzione della razza umana. «Se cambiamo il modo in cui viviamo come famiglia, significa che cesseremo di esistere. Se continuiamo a sposare un uomo con un uomo, non nasceranno figli, quindi niente vita al mondo, niente vita in Malawi».

A Lilongwe, l'arcivescovo Desmond Tambala ha guidato i manifestanti che hanno consegnato una petizione ai parlamentari. «L'omosessualità va contro tutto ciò in cui crediamo come popolo», si legge nel testo letto fuori dal Parlamento da Sheikh Dinala Chabulika (dell'Associazione musulmana del Malawi). «Siamo una nazione orientata alla famiglia, una nazione che teme Dio, ed è per questo che la Chiesa si oppone agli attivisti omosessuali», ha rincarato la dose il rev. William Tembo del Consiglio delle Chiese del Malawi.

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