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Accordo con la Tunisia: violazioni e politiche miopi: il Tavolo Asilo punta il dito contro Ue e Italia

Accordo con la Tunisia: violazioni e politiche miopi: il Tavolo Asilo punta il dito contro Ue e Italia

Il 20 luglio scorso, il Tavolo Asilo e Immigrazione – coalizione di sigle laiche e cristiane, tra le quali A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Arci, Asgi, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comunità Papa Giovanni XXIII, Emergency, Focus Casa dei Diritti Sociali, Movimento Italiani Senza Cittadinanza, Medici Senza Frontiere, Oxfam, Refugees Welcome Italia e Uil – ha condannato pesantemente l’accordo con Tunisia di Saied, proclamato dal governo Meloni come un grande successo internazionale sul fronte della cooperazione e della lotta all’immigrazione “irregolare”. In buona sostanza, afferma il Tavolo Asilo, «non c’è nulla di reale nelle dichiarazioni di rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e della dignità delle persone, contenute nelle poche pagine del Memorandum of Understanding siglato il 16 luglio scorso tra l’UE e la Tunisia di Kais Saied».

Nessuno nega che la Tunisia sta attraversando una fase storica drammatica a livello economico, politico e sociale, si legge nella nota del 20 luglio. Eppure, prosegue il Tavolo Asilo, «il Memorandum tra UE e Tunisia non si pone questo come obiettivo principale, ma si concentra piuttosto sulla questione migratoria, mettendo gravemente a rischio il rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e della dignità delle persone migranti».

Al netto dei proclami politici, si tratta in fondo di una storia già vista. In Turchia e in Libia, per esempio. E così l’Unione Europea, con i volti fieri e sorridenti di Ursula Von der Leyen e Giorgia Meloni, «finanzia un regime che ha cancellato le garanzie democratiche al proprio interno. E lo fa senza porre alcuna concreta condizionalità sul rispetto dei diritti umani fondamentali, al di là della consueta formula nel testo che ormai risuona più come un vuota clausola stilistica, quando il quadro in cui si opera ha recentemente visto il presidente Saied sciogliere il Parlamento tunisino, scatenare una vera e propria caccia allo straniero nei confronti dei migranti sub-sahariani, e infine deportare illegalmente ai confini con la Libia e con l’Algeria centinaia di persone in transito verso l'Europa, causando la morte di molte di loro, incluse donne e bambini, e violando quel diritto internazionale che lo stesso Memorandum richiama».

Il Tavolo Asilo ricorda con preoccupazione che il Memorandum con la Tunisia – allo stesso modo degli accordi con Libia e Turchia – rappresenta nient’altro che «una lista di dichiarazioni di impegni su molti argomenti», e che si tratta quindi «di un documento privo di valore legale, e del tutto generico sia rispetto alle azioni da intraprendere che all’ammontare e all’origine dei fondi che saranno spesi». «Si dipinge un quadro più che allarmante per la tutela dei diritti umani, in un contesto opaco e di cui è sempre più difficile chiedere conto nelle sedi opportune».

Ci troviamo di fronte a un’Europa e a un’Italia che hanno un solo interesse: sbattere le porte in faccia ai migranti del mare, costi quel che costi. E lo fanno in barba ai diritti umani e al diritto internazionale, e a spese dei contribuenti europei. Così come con la Libia, l’Europa fornirà strumenti e tecnologie per il pattugliamento delle coste alla Guardia costiera tunisina la quale, «secondo numerose testimonianze, utilizza modalità estremamente violente e pericolose durante le intercettazioni in mare, che in alcuni casi hanno portato alla morte delle persone in viaggio».

Afferma inoltre il Tavolo Asilo che i respingimenti verso la Tunisia, incentivati e finanziati dall’Ue, «sono inoltre da ritenersi illegittimi alla luce delle condizioni del Paese che ormai non si può più considerare sicuro ai sensi del diritto internazionale e in cui la vita dei migranti è in pericolo».

Passando al tema delle vie legali e sicure per entrare in Europa (i famosi migranti “sul volo di linea” tanto decantati dal governo) l’intesa sembra riferirsi «solamente ai cittadini tunisini, nella consueta logica di scambio delle politiche di esternalizzazione delle frontiere. E come già successo in passato, è possibile che queste parole scadano in retorica, perché non sono indicate risorse e programmi attuativi». D’altra parte, di corridoi umanitari l’Europa e l’Italia non discutono se non in televisione, nonostante l’UE resti «una delle aree del pianeta meno investite da flussi straordinari di persone in cerca di protezione» e nonostante l’Italia si posizioni «solo al 13° posto in Europa per numero di migranti accolti in relazione alla popolazione residente».

«L’Unione europea continua ad adottare politiche miopi, inefficaci e dannose senza affrontare il fenomeno migratorio in modo strutturale», denuncia il Tavolo Asilo e Immigrazione. «Questo accordo rappresenta un colpo durissimo al futuro dell’UE, ai diritti di migliaia di persone che fuggono da guerre, violenze, cambiamenti climatici e insicurezza alimentare, alla solidarietà e alla civiltà del diritto. Per questo chiediamo al Parlamento italiano e a quello europeo di condannarlo con fermezza».


* Immagine di Paolo Cuttitta, tratta dal sito Flickr, licenzaimmagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

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