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Mediterranea: «Il governo italiano non vuole testimoni per questi crimini»

Mediterranea: «Il governo italiano non vuole testimoni per questi crimini»

ROMA-ADISTA. Ancora violenze da parte della cosiddetta guardia costiera libica contro migranti.

Come denunciato poche ore fa pubblicamente da Sea-Watch, l'aereo civile Seabird ha osservato stamattina una violenta intercettazione operata, in acque internazionali al largo di Sabratha, da una delle motovedette libiche classe Corrubia, regalate in questi anni dai governi italiani. 

L'unità della cosiddetta guardia costiera libica ha speronato e provocato l'affondamento di un gommone sovraccarico di almeno 50 persone. Una parte di esse è stata sicuramente catturata e deportata in Libia. 

L'aereo Seabird e la nave civile Louise Michel hanno cercato per ore se vi fossero superstiti ancora in acqua, ma le ricerche hanno dato esito negativo. 

Per Laura Marmorale, presidente di MEDITERRANEA Saving Humans, «siamo di fronte all'ennesimo comportamento criminale da parte di milizie che sono sostenute dall'Italia e dalle istituzioni europee, e che non si occupano, come una guardia costiera dovrebbe fare, di soccorrere vite umane a rischio in mare, ma terrorizzano le persone in fuga dalla Libia, usando la violenza e mettendole in pericolo con il solo obiettivo di catturarle e riportarle indietro. È per questo che sono stati addestrati e pagati. È questo che i nostri governanti intendono quando parlano di 'collaborare con i paesi del Nordafrica per fermare le partenze».

«Ma questo episodio di una lunga serie - prosegue Marmorale - è anche la spiegazione delle polemiche degli ultimi giorni sollevate contro l'operato delle navi ONG e, incidentalmente, contro il governo tedesco. Meloni, Tajani, Salvini, Piantedosi continuano ad alimentare la loro campagna contro le persone che migrano, contro la solidarietà, contro le navi della Flotta Civile, perché non vogliono che nel Mediterraneo centrale ci siano testimoni scomodi dei veri e propri crimini contro il diritto internazionale e contro i diritti fondamentali, che vengono quotidianamente commessi in nome e per conto delle politiche italiane ed europee di chiusura delle frontiere." 

"E, per favore, - conclude la presidente di MEDITERRANEA - il prossimo 3 ottobre risparmiateci le vostre lacrime da coccodrilli."

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