Uniti in un appello alla pace, i Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme solidarizzano con i popoli israelinao e palestinese
I Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme hanno unito le loro voci in un appello alla pace e alla giustizia in mezzo alla violenza scatenata sulla scia dell’attacco di Hamas a Israele. «La Terra Santa, luogo sacro per innumerevoli milioni di persone in tutto il mondo, è attualmente immersa nella violenza e nella sofferenza a causa del prolungato conflitto e della deplorevole mancanza di giustizia e rispetto dei diritti umani», scrivono nella dichiarazione pubblicata il 7 ottobre.
I firmatari reiterano la richiesta più volte espressa di rispettare «lo storico e legale “Status Quo” dei sacri santuari. In questi tempi difficili, ci uniamo per alzare la voce, facendo eco al messaggio divino di pace e amore per tutta l’umanità».
«Siamo solidali con i popoli di questa regione, che stanno sopportando le conseguenze devastanti dei continui combattimenti. La nostra fede, che si basa sugli insegnamenti di Gesù Cristo, ci obbliga a sostenere la cessazione di tutte le azioni violente e militari che danneggiano sia i civili palestinesi che quelli israeliani», scrivono i leader delle Chiese. Condannano «inequivocabilmente qualsiasi atto diretto contro i civili, indipendentemente dalla loro nazionalità, etnia o fede. Tali azioni vanno contro i principi fondamentali dell’umanità e gli insegnamenti di Cristo».
«Speriamo e preghiamo ardentemente – conclude l’appello – che tutte le parti interessate ascoltino questo appello per una cessazione immediata della violenza. Imploriamo i leader politici e le autorità di impegnarsi in un dialogo sincero, alla ricerca di soluzioni durature che promuovano la giustizia, la pace e la riconciliazione per la gente di questa terra, che sopporta il peso del conflitto da troppo tempo».
*Cenacolo del Monte Sion. Foto di Terra Santa, tratta da Commons Wikimedia, immagine originale e licenza
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