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Coumnità cristiane spagnole: non rendiamoci complici, fermiamo il genocidio dei palestinesi

Coumnità cristiane spagnole: non rendiamoci complici, fermiamo il genocidio dei palestinesi

Le Comunità cristiane popolari (PCC) di Spagna «condannano il genocidio palestinese», «chiedono il cessate il fuoco e un negoziato» e insieme di non continuare con «il sostegno velato, esplicito o complice, a Netanyahu e all’assedio israeliano che dura da 7 decenni». La loro dichiarazione porta la data del 20 ottobre. Qui di seguito in una nostra traduzione dallo spagnolo.

Considerato il perenne assedio, i massacri e lo sterminio del popolo palestinese che lo Stato di Israele porta avanti nella Striscia di Gaza e considerato il passato attacco di Hamas, che costituisce senza dubbio un crimine di guerra su cui dovrà dirimere la Corte Penale Internazionale e che non giustificheremo mai, il Coordinamento Statale delle Comunità cristiane popolari di Spagna vuole “un’altra voce di Chiesa” come denuncia ma anche come speranza, di cui c’è disperatamente bisogno.

Da un lato condanniamo:

­- senza riserve il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo in Palestina per mano di un giustiziere di estrema destra e criminale di guerra come Netanyahu che usa la punizione collettiva contro un intero popolo.

E d’altra parte, chiediamo:

- a entrambe le parti, l'immediato cessate il fuoco, la cessazione delle ostilità e i negoziati per una coesistenza pacifica tra i due Stati,

- alla comunità internazionale di lavorare per il dialogo, la giustizia, la negoziazione e la mediazione per la coesistenza e il riconoscimento di entrambi gli Stati, frenando con i suoi mezzi questa barbarie e da entrambe le parti,

- e al governo spagnolo, che attualmente presiede il Consiglio dell'UE, affinché faccia un altro passo, prenda una posizione ferma e proponga misure vincolanti per fermare questo massacro genocida in difesa della pace e del rispetto dei diritti umani e degli accordi internazionali.

1. Condanniamo – senza alcun dubbio o giustificazione – il brutale attacco di Hamas che, come abbiamo detto, costituisce un crimine di guerra e provoca vittime civili.

2. Condanniamo – ancor più di numerose volte in passato – la risposta sproporzionata, omicida e genocida, dello Stato di Israele che, come promesso, tenta di sterminare un'intera popolazione palestinese, ignorando tutte le convenzioni internazionali e i mandati delle Nazioni Unite.

3. Rifiutiamo ogni guerra e – ancor più – la giustificazione di qualsiasi guerra o violenza compiuta in nome di qualsiasi Dio. Tutte le religioni devono contribuire alla Pace e nessuna idea di Dio può giustificare alcuna guerra.

4. Chiediamo sempre per le persone, i popoli e l'intera umanità il diritto effettivo alla Pace. Ma quella Pace sarà possibile solo se sarà il risultato del dialogo, della negoziazione politica e della giustizia; In questo senso, anche l'ONU si è sempre pronunciata a favore della fine della privazione dei diritti subita dal popolo palestinese.

5. Ricordiamo – per comprendere la situazione attuale – che l’occupazione dei territori palestinesi di Gaza e della Cisgiordania nel 1967 è stata dichiarata dall’ONU contraria al diritto internazionale e che la pace non sarà raggiunta effettivamente senza la liberazione dei territori occupati.

6. Crediamo nel diritto all’esistenza dello Stato palestinese (arabo) alle stesse condizioni dello Stato di Israele, che deve porre fine all’occupazione della Palestina, che ha il diritto di vivere in pace, sicurezza e libertà accanto a Israele, che solo dal 1948 è uno Stato sovrano.

7. Crediamo nella Vita, nell'Amore e nella fraternità tra le persone e i popoli, al di là delle etichette e delle convinzioni personali di qualsiasi religione o spiritualità, così come nella libertà che Gesù di Nazareth ci ha portato.

Come PCC ci allineiamo ai Paesi impegnati per la pace, con il presidente della Colombia, Gustavo Petro, o con papa Francesco, ma non con i presidenti dell’UE Von de Leyen e Metsola che, come la maggior parte dei governi occidentali, esprimono incondizionatamente sostegno al regime israeliano. L’Europa che come spagnoli oggi presiediamo deve esigere il rispetto della legalità internazionale e la fine degli attacchi contro la popolazione civile nella Striscia di Gaza.

Come la Germania e l’Europa intera assistettero con complicità allo sterminio degli ebrei per mano dei nazisti, ora con il sostegno velato, esplicito o complice, a Netanyahu e all’assedio israeliano che dura da 7 decenni, tanto gli Stati Uniti quanto l’UE e – ovviamente – il nostro Paese, saremo complici dello sterminio del popolo palestinese per mano di Israele, stretto in una striscia di territorio, Gaza che presto cesserà di esistere e che probabilmente continuerà con la Cisgiordania.

Basta! No alle guerre.

No al genocidio del popolo palestinese.

Non nel nostro nome e certamente non nel nome di qualche Dio.

Albacete, 20 ottobre 2023

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