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“Fermare l'escalation contro guerra, armi e fossile

“Fermare l'escalation contro guerra, armi e fossile": in 5mila per la pace e il territorio

In un comunicato conclusivo della manifestazione del 21 ottobre scorso – sotto lo slogan “Fermare l'escalation contro guerra, armi e fossile" – il “Movimento No Base-Né a Coltano né altrove” racconta che oltre 5mila cittadini, convocati dal movimento pisano, hanno sfilato sotto la pioggia e hanno «la base militare del Cisam, dove è prevista la nuova collocazione per la base militare dei Gruppi Intervento Speciale dei Carabinieri inizialmente pensata dal governo nella tenuta di Coltano. Decine e decine di metri di filo spinato sono caduti facendo entrare, a poca distanza dai plotoni di forze dell’ordine, centinaia di persone in un’area fino ad oggi militarizzata e preclusa alla cittadinanza. Centinaia di persone hanno piantato su quel terreno bandiere della pace e del movimento no base, portando un duplice e chiaro messaggio: nessuna base in area che dovrebbe essere rinaturalizzata per nessuna guerra».

La manifestazione ha «dato voce alle tante esperienze e realtà sociali, transfemministe, sindacali e politiche che si sono unite contro l’escalation di guerra, tra cui realtà per la Palestina e anche il movimento per la liberazione del Kurdistan». Una ferma presa di posizione contro «le catastrofi che “guerra, armi e fossile” stanno producendo per tutta la società e l’ambiente», un esempio di attivismo «contro la pericolosa corsa verso una sempre più concreta possibilità di terza guerra mondiale».

Il messaggio delle organizzazioni pacifiste e ambientaliste coinvolte è chiaro: «Impedire che né un centimetro di suolo naturale e né un centesimo vengano destinati all’economia di guerra».

La nota del Movimento No Base rileva il conflitto che si è creato, sul territorio, tra la società civile per la pace, l’ambiente e la democrazia, «e chi vuole portare avanti, nelle segrete stanze della istituzioni, i progetti di infrastrutture militari destinati da un lato a devastare i territori locali e dell’altro ad alimentare la guerra a livello internazionale».

Info: pagina Facebook del Movimento No Base - email

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