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Medio Oriente: contro la deriva bellicista e per la pace giusta. Appello del CDC

Medio Oriente: contro la deriva bellicista e per la pace giusta. Appello del CDC

È stato diffuso il 21 ottobre scorso dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale (CDC) un accorato “Appello per il cessate il fuoco in Medio Oriente”. «Non possiamo assistere impotenti ad una deriva bellicista che rischia non solo di fare pagare ad Israele un prezzo troppo alto ma di provocare un numero incalcolabile di vittime civili palestinesi e di allargare il conflitto, fino a creare nel Medio Oriente una situazione incontrollabile».

Il CDC definisce un «errore grave» – nella legittima guerra ad Hamas – «non distinguere tra civili e i terroristi. Le armi, anche le più sofisticate, non bastano per vincere il terrorismo, occorre riuscire ad isolarlo dalla maggioranza della popolazione palestinese a cui va offerta una prospettiva di uscita dalla guerra e dalle sue tragiche conseguenze. La guerra deve lasciare il passo alla politica e alla capacità di costruire soluzioni positive».

L’appello del CDC – firmato da Mario Agostinelli, Francesco Baicchi, Mauro Beschi, Maria Agostina Cabiddu, Giuseppe Cassini, Luigi Ferrajoli, Domenico Gallo, Alfonso Gianni, Alfiero Grandi, Silvia Manderino, Luca Mori, Roberta Maria Nicoletti, Antonio Pileggi, Maria Ricciardi, Giulia Venia, Massimo Villone, Vincenzo Vita e Mauro Volpi – è rivolto a governo e Parlamento italiani, «affinché si impegnino in ogni sede europea ed internazionale per interrompere la spirale di violenza in Medio Oriente». In particolare, gli obiettivi sono cinque: un «cessate il fuoco per arrestare le perdite di altre vite umane»; «protezione prioritaria della popolazione civile», a partire dall’allentamento del blocco e «assicurando la disponibilità di acqua, energia, assistenza sanitaria e quindi l’accesso a Gaza di aiuti umanitari»; la «liberazione degli ostaggi»; il «rispetto del diritto internazionale ed umanitario da parte di tutti i contendenti»; la «convocazione di una conferenza internazionale di pace sotto l’egida e la garanzia dell’Onu, per risolvere il conflitto israelo-palestinese, partendo dalle precedenti risoluzioni Onu e verificando la praticabilità della formula “due popoli, due Stati”».

Il CDC invita le istituzioni ad andare oltre «la reazione immediata» all’aggressione di Hamas, per promuovere una «pace duratura» e giusta, che non si può concretizzare nella «vittoria» sul campo o nella «supremazia militare» di uno dei due contendenti. «Le vendette e le punizioni collettive non portano a nessuna soluzione politica. Soltanto il riconoscimento di eguale dignità ed eguali diritti per tutti può aprire la strada per la riconciliazione e la pace», conclude il Coordinamento annunciando la propria adesione alla manifestazione nazione del 27 ottobre, convocata dalla Rete Italiana Pace e Disarmo.

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