
Un anno di governo Meloni: i passi indietro sul fronte dei diritti
Il governo Meloni alla prova dei diritti umani: dopo un anno preciso di attività di governo, Amnesty International diffonde i risultati di un’analisi costruita intorno ai 10 punti del manifesto “Sui diritti umani chiediamo un passo avanti”, pubblicato in vista delle elezioni politiche del 25 settembre scorso per chiedere al nuovo esecutivo impegni precisi su diritti umani in Italia e nel mondo, tortura, aborto, unioni civili ecc.
«Dopo un anno dalla nomina di Giorgia Meloni come presidente del Consiglio», ammette l’organizzazione umanitaria, «l’analisi presenta un bilancio che, a eccezione di pochi casi, mostra un quadro problematico rispetto alle richieste formulate nel Manifesto».
Amnesty segnala che, nel corso dell’ultimo anni, si sono registrati «preoccupanti regressi» su alcuni punti: «Diritti sessuali e riproduttivi delle donne»; «contrasto alle discriminazioni nei confronti della comunità Lgbtqia+, con la perdurante assenza di una legge di contrasto ai crimini d’odio»; «limitazione degli spazi di protesta, la criminalizzazione dell’attivismo e i tentativi di mitigare il reato di tortura»: «politiche migratorie e di asilo, con una particolare ostilità verso le organizzazioni che forniscono assistenza ai migranti e si occupano di soccorso in mare».
Leggi il Rapporto diritti umani 2023
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