
"Festival della Migrazione": per riflettere sul tema, contro propaganda ed emergenza
Dal 26 al 28 ottobre si svolge, in diverse città dell’Emilia-Romagna e del Veneto, l’ottava edizione del Festival della Migrazione, sul tema: “Liberi di partire, liberi di restare”.
«Il Festival della migrazione, nato come momento di studio, tutela e promozione del diritto al viaggio, è una voce consapevole espressa dalla società civile sui fenomeni migratori», si legge sul sito della manifestazione. «L’idea di fondo è stata quella di contribuire al dibattito pubblico sul tema, in modo da non lasciare la discussione solo a forze sociali e politiche che hanno per loro natura legittimi obiettivi specifici (o di parte) non direttamente collegati alla realtà profonda del fenomeno».
Il Festival è promosso dalla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana, dall’Associazione Porta Aperta di Modena, dal Centro di Ricerca Interdipartimentale su Discriminazioni e vulnerabilità di UNIMORE e IntegriaMo, e «nasce dal bisogno di uno studio approfondito e non ideologico su un fenomeno complesso, come quello delle migrazioni, che richiede una riflessione lontana dai luoghi comuni. L’obiettivo del Festival è quello di rappresentare la diversità, le sfumature e l’esperienza soggettiva all’interno della migrazione, partendo dal comune denominatore dell’appartenenza all’umanità. Vogliamo sfidare la retorica che riduce i migranti a categorie semplicistiche: nemici attivi o vittime passive».
Il tema del Festival recupera quanto espresso da papa Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e Rifugiato. E proprio papa Francesco ha inviato ai promotori del Festival un messaggio nel quale riconosce il merito dell’iniziativa: «Nei vostri lavori – scrive il papa – intendete riflettere sui flussi migratori contemporanei attraverso considerazioni che vadano oltre l'emergenza, nella consapevolezza che ci troviamo di fronte a un fenomeno poliedrico, articolato, globale e a lungo termine. Per questo le risposte alle sfide migratorie di oggi non possono che essere articolate, globali e a lungo termine. Vi proponete di ribadire la centralità della persona umana nel disegno di politiche e programmi migratori, con attenzione particolare alle categorie più vulnerabili, come le donne e i minori. In effetti, il principio del primato della persona umana e della sua inviolabile dignità ‘ci obbliga ad anteporre sempre la sicurezza personale a quella nazionale’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2018). E ancora, ‘Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è 'prima gli ultimi!’ (Messaggio per la G.M. del Migrante e del Rifugiato 2019)».
Maggiori info e calendario degli eventi al sito ufficiale della manifestazione
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