
Il patriarca di Gerusalemme: "Due popoli, due Stati? Non so"
Due popoli, due Stati per Israele e i palestinesi? Poco ci crede il patriarca di Gerusalemme dei Latini, card. Pierbattista Pizzaballa, e con lui i patriarchi e i capi delle Chiese della Città santa, che il 1° marzo scorso hanno firmato l’ennesimo appello alla pace per fermare la guerra a Gaza, nella speranza di avviare un dialogo fra le parti in conflitto.
Il 4 marzo, Pizzaballa, parlando con i media vaticani – oltre a denunciare che «la gente non ha più nulla: mancano cibo, acqua medicinali», e a ribadire che «Un cessate il fuoco a Gaza è sempre più urgente», «basta volerlo, gli elementi per attuarla ci sono» – ha affermato che «dopo questa crisi, una delle più gravi in assoluto degli ultimi 70 anni, né israeliani né palestinesi saranno più disposti a soluzioni temporanee. Questi eventi obbligheranno tutti a trovare soluzioni stabili». Sull’opzione “due popoli, due Stati” ha manifestato i suoi dubbi: «Non lo so. Tecnicamente mi sembra difficile – ha osservato – anche se sarebbe l’unica via possibile. È chiaro che qualsiasi cosa si sceglierà di fare dovrà dare garanzia di stabilità e libertà ad entrambi i popoli».
*Il cardinale Pizzaballa. Foto di EpiskopatNews tratta da Flickr, immagine originale e licenza
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