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Donne in piazza per la pace e per un futuro senza violenza

Donne in piazza per la pace e per un futuro senza violenza

ROMA-ADISTA. È prevista il prossimo 26 giugno – all’interno quindi della settimana di mobilitazione europea indetta da Stop ReArm Europe – l’iniziativa “10, 100, 1000 piazze per la pace”, promossa da donne impegnate nei movimenti per la pace, il disarmo, la giustizia sociale, l’ambiente e attive in numerose città, paesi e territori italiani.

«Viviamo in un’epoca segnata da una drammatica escalation bellica – si legge nell’appello delle organizzatrici –: dalla distruzione sistematica della Palestina, dove l’offensiva militare su Gaza si configura come un vero e proprio futuricidio (Stéphanie Latte Abdallah), alla devastazione di vite e territori in Ucraina, dall’estensione della guerra  all’Iran ai conflitti dimenticati in Sudan, Congo, Siria, Yemen, Myanmar e in molte altre aree del mondo, si delinea un quadro globale in cui la guerra si impone come norma e linguaggio dominante.

Questo contesto, fatto di violenza diffusa, impunità e disumanizzazione, richiede una risposta collettiva, visibile, radicale. La mobilitazione del 26 giugno nasce da qui: dalla necessità urgente di rifiutare la logica del dominio, la retorica dell’intervento armato e l’idea che la pace possa essere imposta con le armi. La guerra non è un’eccezione: è un dispositivo strutturale di potere, parte integrante di un sistema economico e politico che trae profitto dal disastro e dalla paura.

Per questo denunciamo la militarizzazione crescente, l’espansione dell’industria bellica, la narrazione dominante che censura e distorce. E rilanciamo una politica capace di “ascoltare il dolore”, che non sacrifica le vite in nome della patria o della sicurezza ma sceglie la responsabilità, la giustizia, la convivenza.

Il 26 giugno saremo in piazza per aprire domande, per affermare che la pace non è un’utopia, ma una possibilità concreta. Una pratica da esercitare ogni giorno, a partire dai corpi, dalle parole, dall’esperienza delle donne come forza trasformativa».

Tante le città già pronte a scendere piazza: Palermo, Caltanissetta, Pinerolo, Catania, Siracusa, Reggio Calabria, Perugia, Modena, Mestre, Venezia, Firenze, Torino, Roma, Milano, Rovereto, Bari, Madonie, Napoli, Mondovì, Fano, Mirano, Pesaro, Padova, Bergamo, Genova, Brescia, Parma, San Donà di Piave, Cuneo, Pisa, Casale Monferrato, Ravenna, Bagheria, Cava dei Tirreni, Isola d’Ischia, Carpi, Alba, Sondrio, Chioggia, Cassino, Capaci e Cagliari.

 

Foto di Antonio Cansino da Pixabay

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