
G7 Ambiente, Clima ed Energia: fuori dal carbone entro il 2030?
La prima giornata dei lavori al “G7 Ambiente, Clima ed Energia” – guidato dalla presidenza italiana e ospitato alla Reggia di Venaria Reale (Comune della città metropolitana di Torino) – ha già portato importanti risultati: I 7 grandi della Terra (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Usa) pare siano giunti a un accordo, definito dai presenti «storico», per la definitiva uscita dal carbone entro l’inizio del 2030.
Orgoglioso il nostro ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha garantito che l’Italia potrebbe fare da «apripista» del gruppo dei volenterosi, chiudendo la produzione di energia da carbone già nel giro di pochi anni, e comunque prima del 2030.
L’uscita dal carbone rappresenta, anche per il WWF Italia, un «buon segnale», ma è l’alternativa che preoccupa: infatti, «in Italia si parla inutilmente di nucleare».
La decisione di eliminare il carbone non è un’idea nuova ma «il G7 Ambiente Clima ed Energia sembra voler entrare nel concreto dell’attuazione della decisione della COP28. Però il dibattito pubblico italiano si muove in tutt’altro contesto, diremmo quasi in una dimensione “fantasy”», spiega Mariagrazia Midulla (responsabile Clima ed Energia del WWF Italia). «Mentre tutto il mondo, infatti, intende perseguire l’obiettivo di triplicare le rinnovabili e raddoppiare d’efficienza energetica, come stabilito a Dubai, in Italia si perde tempo a parlare di nucleare ben sapendo che il nucleare sicuro a fissione non esiste, e che investendo nei piccoli reattori si riduce la produzione energetica, ma si moltiplicano costi e si rischia in sicurezza. Perché poi in Italia si parli di una tecnologia che non esiste ancora come la fusione è difficile da comprendere, perché allora non investire nel teletrasporto?».
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