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Nicaragua, dove una repressione tira l'altra

Nicaragua, dove una repressione tira l'altra

Di 64 che erano sono rimasti 28 i sacerdoti attivi nella diocesi di Matagalpa. Il motivo di una tale "falcidia", ha dichiarato un sacerdote che vive in esilio al quotidiano indipendente nicaraguense online Mosaico CSI, è nell’«odio e del furore» che nutrono il presidente del Nicaragua Daniel Ortega e della vice e moglie Rosario Murillo contro mons. Rolando Álvarez condannato a 26 anni di carcere e infine esiliato a Roma. Non lo sopportano perché «non hanno potuto spezzarlo nemmeno con l'esilio, giacché suppongono che il vescovo continui a guidare le due diocesi», Matagalpa, appunto, ed Estelí della quale Álvarez è amministratore apostolico.

Sono almeno 15 i sacerdoti espulsi dal Nicaragua in questo mese di agosto. A differenza di precedenti espulsioni, «in cui aveva rilasciato dichiarazioni ufficiali annunciando che i sacerdoti si erano “recati” presso la Santa Sede – osserva Mosaico il 18 agosto – questa volta il regime ha evitato di rilasciare dichiarazioni». Comportamento che avrebbe il suo perché: «Una possibile spiegazione trovata da un sacerdote in esilio – aggiunge il quotidiano – è che il regime stia cambiando strategia “per evitare il controllo internazionale”. Non rilasciando alcuna dichiarazione, (Ortega e Murillo) potrebbero cercare di diminuire la visibilità dei loro atti repressivi e quindi ridurre la pressione da parte di organismi internazionali e governi stranieri».

Da sottolineare che le autorità del Nicaragua non ce l’hanno solo con la Chiesa cattolica. Ancora Mosaico CSI in un servizio di ieri informa su «un nuovo atto di repressione»: «il regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo ha cancellato lo statuto legale di 1500 organizzazioni non governative (ONG) in Nicaragua, più della metà delle quali hanno un profilo cristiano, principalmente evangelico».

Il quotidiano online aggiunge tuttavia di aver «individuato che almeno 45 di queste organizzazioni hanno un profilo cattolico, includendo sia associazioni laiche che ordini religiosi presenti nel Paese. Tra queste, la Asociación Mariana del Santuario de la Virgen de Cuapa, la Cáritas Diocesana de Granada e la Asociación de Monjes y Monjas Agustinos. Il regime di Ortega Murillo, attraverso il Ministero degli Interni, giustifica queste cancellazioni sostenendo che le organizzazioni sono “venute meno ai loro obblighi”, presumibilmente “non riportando per periodi da uno a 35 anni i loro bilanci”».

Pochi giorni prima, il 12 agosto, il Ministero dell’Interno aveva provveduto a cancellare la personalità giuridica dell’Associazione Caritas Diocesana di Matagalpa, una delle otto filiali di Cáritas de Nicaragua.

*Foto ritagliata di Cubadetate tratta da Flickr

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