
Per Taranto città operatrice di Pace
TARANTO-ADISTA. «Noi, firmatari di questo appello in occasione della Giornata Internazionale della Pace, ci rivolgiamo con urgenza e preoccupazione alla comunità tarantina, richiamando l'attenzione sull'articolo 11 della Costituzione italiana, che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Inizia con queste parole l'appello sottoscritto da decine di cittadini di Taranto e lanciato da Peacelink (https://www.peacelink.it/tarantosociale/a/50246.html)
«Prendiamo con fermezza le distanze dalla risoluzione del Parlamento europeo del 19 settembre che ha votato per considerare legittimo il lancio di missili occidentali a lungo raggio dal territorio dell'Ucraina contro obiettivi in territorio russo - prosegue il documento -. Questa decisione ci espone al rischio di una pericolosa escalation militare che potrebbe sfuggire al controllo e avvicinarci sempre di più al rischio inaccettabile di una guerra termonucleare. Una guerra che vedrebbe Taranto come obiettivo primario nell’ambito di uno scontro atomico dalle conseguenze inimmaginabili.
Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per il fatto che tale risoluzione del Parlamento europeo si ponga in contrasto con le posizioni di alcuni governi alleati, tra cui gli Stati Uniti, la Germania e l’Italia, che si sono dichiarati contrari al lancio di missili a lunga gittata sul territorio russo. È evidente che questa iniziativa estremista del Parlamento europeo non rispecchia la volontà di una parte rilevante della comunità internazionale e potrebbe avere conseguenze devastanti per la stabilità globale. L’oltranzismo di questa risoluzione, che sembra non tenere conto del rischio di terza guerra mondiale, entra in contrasto palese con lo spirito del progetto europeo di pace, nato dopo due disastrose guerre mondiali.
In questo frangente delicato, riteniamo essenziale che tutte le forze politiche italiane, sia di governo sia di opposizione, trovino un’unità di intenti nel sostenere l’articolo 11 della nostra Costituzione e nel respingere qualsiasi tentativo di escalation che conduca a uno scontro diretto con la Russia. Solo con un impegno comune e trasversale possiamo evitare che l'Italia venga trascinata in una guerra che non possiamo e non dobbiamo combattere.
Riteniamo inoltre che tutte le forze sociali, politiche e civili, comprese le associazioni, debbano unirsi in questo momento critico. L’Italia, dove i sentimenti di pace prevalgono in gran parte della popolazione, come confermano i più recenti sondaggi di opinione, ha l’opportunità storica di assumere un ruolo guida nel delineare un percorso che ci porti fuori dal tunnel della guerra.
In questo contesto, la figura di Papa Francesco rappresenta un punto di riferimento autorevole per un’azione comune di pace. Le sue ripetute esortazioni a fermare la spirale del conflitto e a promuovere il dialogo devono essere la base di un nuovo approccio per risolvere le tensioni internazionali.
Non possiamo ignorare, infine, la tragedia in corso a Gaza. La Corte internazionale di Giustizia ha già richiamato l’attenzione sulle gravi violazioni dei diritti umani nei confronti della popolazione civile. Anche su questo fronte, l’Italia deve prendere una posizione netta in favore della tutela dei diritti fondamentali e della cessazione delle violenze.
E’ giunto il momento per unirci e levare la nostra voce per un cessate il fuoco globale.
In tale spirito, proponiamo che l’articolo 1 dello Statuto del Comune di Taranto, che recita “Taranto è una città operatrice di pace, libera da armi chimiche, atomiche, batteriologiche”, venga valorizzato come esempio concreto di impegno per la pace. Chiediamo che siano messe in atto tutte le iniziative istituzionali, civiche, associative ed educative per fare di Taranto una città modello di pace, coinvolgendo in particolare le scuole in un percorso formativo che favorisca la cultura della non-violenza, così come previsto dall’Obiettivo 4 dell’Agenda ONU 2030.
Proponiamo infine che venga indetta un’assemblea cittadina per definire collettivamente le caratteristiche di questa azione corale a favore della pace, rendendo Taranto il centro di una mobilitazione nazionale e internazionale per la fine del conflitto.
Ci sentiamo vicini a chi marcerà ad Assisi contro la follia della guerra in occasione della Giornata Internazionale della Pace.
Con convinzione, ribadiamo il nostro impegno per la pace e invitiamo tutti i cittadini, le istituzioni e le forze politiche a unirsi in questa cruciale battaglia per il futuro dell’umanità».
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