
Papa Leone: gli Stati respingano il «fascino degli armamenti potenti e sofisticati
CITTÀ DEL VATICANO-ADISTA. Forte appello di papa Leone XIV per la pace e contro le armi, al termine dell’udienza generale di ieri mattina in piazza San Pietro davanti a migliaia di fedeli.
«Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall’Ucraina, dall’Iran, da Israele, da Gaza», ha detto il pontefice. «Non dobbiamo abituarci alla guerra», ha esortato ancora Prevost, invitando le Nazioni a «respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati», evocati sempre più spesso e anche utilizzati, soprattutto negli ultimi giorni.
Il papa ha ricordato la “profezia” del Concilio Vaticano II, di drammatica attualità: «Poiché nella guerra odierna si fa uso di armi scientifiche di ogni genere, la sua atrocità minaccia di condurre i combattenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati». E, rivolgendosi ai capi di Stato direttamente e indirettamente impegnati nei conflitti in corso, ha richiamato le parole dei suoi predecessori: «La guerra è sempre una sconfitta» (papa Francesco); «nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra» (Pio XII).
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