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La pastora Goss risponde al papa sui medici «sicari»: una deprecabile «aggressione verbale»

La pastora Goss risponde al papa sui medici «sicari»: una deprecabile «aggressione verbale»

Con il titolo “Risposta a papa Francesco sui medici ‘sicari’. Goss: la regola del rispetto vale sempre”, l’agenzia Notizie Evangeliche (NEV) pubblica (30/9/24) un’intervista di Elena Ribet alla pastora Ilenya Goss, coordinatrice della Commissione per i problemi etici posti dalla scienza delle chiese battiste, metodiste e valdesi, laureata in medicina, filosofia e teologia.

«Non sempre – osserva Goss – le esternazioni del Pontefice sembrano tenere debitamente in conto l’effetto mediatico delle parole. Personalmente non penso che si tratti solo di un uso poco accorto della comunicazione, quanto piuttosto dell’emergere di un pensiero. Le proteste dopo il discorso di papa Francesco all’Università Cattolica belga rilevano l’approccio al femminile estremamente conservatore, restrittivo, oppressivo che emerge dai richiami ai classici ruoli di genere che il Pontefice attribuisce alle donne. L’uso del termine “sicari” riferito ai medici che applicano la Legge italiana in materia di interruzione volontaria di gravidanza ha un connotato piuttosto serio, e non è difficile capire che con quel tipo di accusa si intendeva ribadire tesi note, che purtroppo si traducono nell’affermare che una donna va costretta a portare a termine una gravidanza anche quando non lo vuole».

«C’è differenza – aggiunge – tra esprimere un pensiero, compresa la disapprovazione di qualcosa, e l’insulto: ciò che è fondamentale è che tutti gli attori sulla scena applichino le regole. Il rispetto è dovere di chi parla e diritto di chi ascolta, come il diritto di espressione per chi parla è dovere di lasciar esprimere per chi ascolta. È l’aggressione verbale, l’insulto, la denigrazione che non fanno parte di un modo di vivere e rapportarsi che vorrei vedere nel mondo che lasciamo alle future generazioni, e su questo mi sembra ci sia molto da fare».

Qui l’intervista integrale.

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