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Terra, casa, lavoro: al via il V Incontro mondiale dei movimenti popolari

Terra, casa, lavoro: al via il V Incontro mondiale dei movimenti popolari

ROMA-ADISTA. In un’atmosfera colorata e fraterna ha preso il via ieri il V incontro mondiale dei movimenti popolari (Emmp), quinta tappa di un percorso cominciato 11 anni, fortemente voluto da papa Francesco e che ora prosegue anche sotto il nuovo pontificato di Leone XIV (v. Adista Notizie n. 37/25). Luogo dell’incontro è la «comunità di lotta, speranza e fraternità» dello Spin Time, così don Mattia Ferrari (coordinatore del comitato politico dell’Emmp) definisce l'edificio di sette piani vicino alla basilica di San Giovanni, già sede dell’Inpdap, occupato oltre dieci anni fa, in cui vivono quattrocento persone senza casa di oltre venticinque nazionalità, quello a cui l’elemosiniere apostolico card. Konrad Krajewski riattaccò l’energia elettrica nel 2019 (v. Adista Notizie nn. 19/19 e 39/23): fino al 24 ottobre, 180 delegate e delegati dei movimenti popolari provenienti da 26 Paesi di tutto il mondo (fra cui alcuni vescovi e diversi religiosi e religiose) si confronteranno per immaginare e mettere a punto pratiche e strategie di lotta per un mondo più giusto ed equo, lasciandosi guidare dalle 3T indicate da papa Bergoglio nei precedenti incontri, Tierra, Techo, Trabajo (terra, casa, lavoro) che costituiscono l’orizzonte verso cui guardano i movimenti.

«Il capitalismo famelico ha dato vita a un sistema globale nel quale per i poveri è sempre più difficile resistere essendo privati dei diritti fondamentali», spiega durante la prima assemblea plenaria Alejandro Gramajo, segretario dell’Unione dei lavoratori e lavoratrici dell’economia popolare (Argentina), «come movimenti popolari dobbiamo unirci e lavorare per trovare e praticare un’alternativa». Gli fa eco Ayala Dias Ferreira, del Movimento dei sem terra (Brasile): «Questo nostro percorso mette al centro la vita, non solo la vita degli esseri umani ma anche quella di tutti gli esseri viventi, quindi dobbiamo essere necessariamente anticapitalisti, perché il capitalismo non ha a cuore la vita ma solo il profitto». E Andrea Alzetta, di Spin Time: «Ci incontriamo movimenti popolari cattolici e laici per costruire una grande alleanza mondiale, che non si limiti più solo alla denuncia dei mali del sistema, ma punti alla trasformazione del mondo nel senso della giustizia e della fraternità: finora la politica non è riuscita a farlo, dobbiamo provarci noi, tutte e tutti insieme».

Emergono alcune drammatiche situazioni territoriali, come la guerra ai migranti portata dall’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, denuncia la messicana emigrata negli Usa Gloria Morales (Pico network), che però ricorda anche la coraggiosa azione pro migranti del vescovo di San Diego Michael Pham. O come – racconta Rose Molokoane (Sdi) – le drammatiche condizioni di milioni di sudafricani che continuano a vivere nelle bidonvilles, perché le politiche abitative del governo non tiene conto dei poveri senza casa.

Interviene anche il cardinale vicario del papa per la diocesi di Roma, Baldo Reina, che cita i versi del Magnificat «ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili», e promette: «Vogliamo metterci su questa strada e raccogliere il grido dei poveri». E il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, l’organismo vaticano che segue e accompagna fin dall’inizio il percorso dei movimenti popolari: «Papa Francesco aveva un sogno: che i movimenti popolari siano compagni di strada della Chiesa nella costruzione di una società fraterna, cioè di un mondo in cui nessuno sia senza cibo, senza alloggio, senza terra, senza lavoro, senza diritti», dice Czerny, che rilancia la necessità del dialogo e della collaborazione fra i movimenti popolari laici, cattolici e chiese locali «per costruire modelli alternativi di sviluppo economico rispetto all’attuale sistema economico».

Oggi e domani mattina i lavori entreranno nel vivo con i tavoli tematici sulle 3T e la predisposizione di un testo da consegnare a papa Leone, il quale nel pomeriggio del 23 ottobre riceverà in udienza in Vaticano i rappresentanti dei movimenti. Venerdì 24 ci sarà l’elaborazione e la presentazione del documento finale dell’incontro. Nelle serate dal 22 al 24 ottobre, invece, a piazza Vittorio Emanuele – nel cuore del quartiere multietnico dell’Esquilino – si terrà il festival “pubblico” dei movimenti (“Parola popolare”), organizzato anche con il supporto del Comune di Roma. Il 25 ottobre pellegrinaggio giubilare dei movimenti, con l’attraversamento della porta santa della basilica di San Pietro. E il giorno dopo la messa a San Pietro presieduta da papa Prevost, insieme anche alle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione della Chiesa cattolica.

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