
Gaza e il diritto negato all'informazione: 32 docenti di Diritto scrivono al ministro Tajani
Il prossimo 18 ottobre, a Roma, sarà consegnato il premio giornalistico “Colombe d’oro per la pace” di Archivio Disarmo a tre giornalisti palestinesi: Alhassan Selmi, Fatena Mohanna e Aya Ashour. Dei tre, solo Aya Ashour è già in Italia. Gli altri due, invece, restano in attesa dell’autorizzazione per partire da Gaza. Pubblichiamo di seguito l'appello di 32 docenti di Diritto, appartenenti a 21 atenei italiani, al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. L’appello denuncia la grave violazione del diritto all'informazione nel conflitto di Gaza, testimoniata da 130 giornalisti uccisi. Critica l'azione delle Forze armate israeliane che colpiscono i reporter, testimoni essenziali per la comunità internazionale. I docenti firmatari chiedono a Tajani di far sentire la voce italiana a Israele per garantire l'accesso a Gaza ai media esteri e la sicurezza dei giornalisti locali. Il diritto è tutelato dalla nostra Costituzione (art. 21), dalla Carta dell’Unione Europea (art. 11) e dal Diritto Internazionale Umanitario (Protocollo Ginevra). L'appello, inoltre, chiede un intervento delle nostre istituzioni per facilitare l'ingresso in Italia dei due giornalisti gazawi premiati, riconoscendo così il fondamentale diritto all'informazione.
Egregio Signor Ministro,
tra le tante e drammatiche emergenze che la guerra di Gaza sta causando da due anni a queste parte vi è, non sempre sufficientemente valutata ma estremamente grave, la violazione del diritto all'informazione.
Il sacrificio di giornalisti e altri operatori dell'informazione è testimoniato dal numero delle vittime, secondo le stime più conservative calcolato in 130 morti, un numero abnorme confrontato con quello di qualsiasi altro conflitto, a cominciare dalla Prima guerra mondiale (20 morti) e dalla Seconda (69 morti).
Il comportamento delle Forze armate israeliane – che non rispetta l'immunità dei giornalisti e anzi, come mostrano le recenti stragi, sembra farne un bersaglio – pongono con forza la questione del diritto all'informazione di cui i giornalisti sono gli insostituibili interpreti. Da un lato i reporter internazionali devono poter accedere al teatro di guerra, sia pure con le parziali e ragionevoli limitazioni del caso, allo scopo di darne conto alla comunità internazionale. Dall'altro ai giornalisti autoctoni deve essere garantito il diritto di esercitare in sicurezza il proprio lavoro.
Il diritto all'informazione è uno dei diritti fondamentali riconosciuti dalla nostra Costituzione, all’art. 21, nonché dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che, all'art. 11 specifica che esso "include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o comunicare informazioni o idee senza che ci possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera". E al comma 2 aggiunge: "La libertà dei media e il loro pluralismo sono rispettati".
Nel diritto internazionale di guerra, gli operatori dell’informazione sono considerati persone protette, tutelate specificamente all’art. 79 del Secondo Protocollo addizionale alle quattro convenzioni di Ginevra.
A reclamare l'esercizio del diritto fondamentale all'informazione e a riconoscere il valore dei giornalisti palestinesi che oggi a Gaza lo praticano con coraggio e a proprio rischio, è dedicata la 41^ edizione del Premio giornalistico Archivio Disarmo-Colombe d'oro per la pace che si terrà a Roma in Campidoglio il 18 ottobre prossimo.
Riceveranno il premio tre giovani reporter gazawi che hanno avuto un ruolo importante nel far conoscere la tragedia della guerra al pubblico italiano: Aya Ashour, Fatena Mohanna, Alhassan Selmi. Mentre Aya Ashour è già in Italia, accolta dall'Università per stranieri di Siena, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi attendono l'autorizzazione a lasciare Gaza per venire in Italia.
I firmatari del presente appello, docenti di materie giuridiche nelle università italiane, rivolgono un appello a Lei, signor Ministro, affinché – alla luce del riconoscimento del diritto alla salute e a quello dell'istruzione, meritoriamente perseguiti mediante l'ammissione in Italia di aventi diritto provenienti da Gaza – attui un analogo riconoscimento per il fondamentale diritto all'informazione, tutelato dalla nostra Costituzione, dalla Carta europea dei diritti fondamentali e dal diritto internazionale umanitario.
RingraziandoLa per l'attenzione, Le inviamo i nostri più cordiali saluti e auguri di buon lavoro.
FIRMATARI: Ugo Adamo (Università della Calabria), Alessandra Algostino (Università di Torino), Maria Romana Allegri (Università di Roma la Sapienza), Ernesto Bettinelli (Università di Pavia), Giovanni Bianco (Università di Sassari), Salvatore Bonfiglio (Università di Roma Tre), Enzo Cannizzaro (Università di Roma la Sapienza), Antonio Cantaro (Università di Urbino), Vincenzo Casamassima (Università degli Studi del Sannio di Benevento), Enzo Cheli (Università degli Studi di Siena), Lorenzo Chieffi (Università della Campania Luigi Vanvitelli), Giovanni Cordini (Università degli Studi di Pavia), Luigi Ferrajoli (Università di Roma Tre), Andrea Giardina (Scuola Normale Superiore, Pisa), Andrea Guazzarotti (Università di Ferrara), Giovanni Guiglia (Università degli Studi di Verona), Antonio Gusmai (Università di Bari), Christopher Hein (Università LUISS Guido Carli), Ivan Ingravallo (Università di Bari), Sergio Marchisio (Università di Roma la Sapienza), Paola Marsocci (Università di Roma la Sapienza), Giuditta Matucci (Università di Pavia), Laura Montanari (Università degli Studi di Udine), Francesco Pallante (Università di Torino), Giuseppe Palmisano (Università di Roma Tre), Marta Picchi (Università di Firenze), Cesare Pinelli (Università di Roma la Sapienza), Filippo Pizzolato (Università degli Studi di Padova), Gianpaolo Maria Ruotolo (Università di Foggia), Emanuele Sommario (Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa), Roberto Toniatti (Università degli Studi di Trento), Alessandro Torre (Università di Bari)
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