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PER UN DIO CHE AMA LA SCIENZA: STUDIOSA CATTOLICA DIFENDE LA RICERCA SULLE STAMINALI

Tratto da: Adista Notizie n° 83 del 29/11/2008

34705. ROMA-ADISTA. Ancora non si è insediato alla Casa Bianca – l’investitura ufficiale avverrà il prossimo 20 gennaio – che già il neoeletto presidente Barack Obama ha suscitato le prime polemiche da parte delle gerarchie cattoliche orfane di George W. Bush (presidente uscente tanto impopolare in patria quanto rimpianto in Vaticano per la sensibilità dimostrata sui “temi etici”, fra cui evidentemente non rientrano materie come la guerra).

Le dichiarazioni di John Podesta, direttore della squadra di transizione di Obama, sui primi provvedimenti che il nuovo presidente adotterà – fra cui la revoca del decreto presidenziale che negava finanziamenti federali alla ricerca sulle cellule staminali – hanno infatti provocato forti reazioni. Tra i primi a intervenire il card. Javier Lozano Barragán, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, che lo scorso 11 novembre (vedi Adista n. 81/08), durante una conferenza stampa sul tema della “Pastorale nella cura dei bambini malati”, così si è espresso in merito: “Le disposizioni sulle staminali embrionali si devono considerare secondo i progressi della scienza”. “In un primo momento - ha proseguito - si credevano una panacea per tutto e invece gli scienziati dicono ora che le staminali embrionali non servono a nulla e che non hanno mai portato ad una guarigione. Studi recenti danno invece valenza positiva alle cellule adulte o prelevate da cordone ombelicale”.

Sulla questione è intervenuta Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio di ricerca sulle cellule staminali di Milano, con un articolo pubblicato lo scorso 16 novembre sul supplemento domenicale del Sole 24 Ore: “Sono cristiana e lavoro sulle cellule staminali embrionali che ho a disposizione – ha scritto la Cattaneo - oltre che sulle staminali adulte e su molte altre ricerche che non coinvolgono le staminali. Credo di essere nel giusto quando elaboro ricerche condotte su cellule che ‘embrione non sono’ e, ottenute da blastocisti, ‘che persona non sono’”. Quanto alla rimozione del divieto alla ricerca ipotizzata dallo staff di Obama, la Cattaneo ha precisato che si tratta di un “divieto che ha sempre fatto largamente sorridere per la sua ipocrisia: non si impediva affatto la ricerca sulle embrionali, bastava che fosse svolta con fondi privati. I quali, per la fortuna dei colleghi americani, sono negli Usa numerosi e provenienti dalle altrettanto numerose donazioni, fondazioni e istituti. Quindi, negli anni della ‘proibizione’, è successo quello che normalmente succede nella ricerca statunitense: tutto è continuato”.

Durissimo è inoltre il giudizio sulle parole del card. Lozano Barragán: “È inevitabile chiedersi come sia possibile dar credito a dichiarazioni così assurde, non verificate e non verificabili. Perché usare l'argomentazione falsamente scientifica, sfruttando una posizione da ‘guida morale’ (e dunque non discutibile) per deformare il piano della discussione, significa interferire improvvidamente in un campo di ‘non competenza’ (intesa come conoscenza scientifica)”. “Questo - ha aggiunto la Cattaneo - in uno stato laico, non può essere civilmente accettabile. Neanche da chi è cattolico. Pensare inoltre di poter far credere di conoscere a priori le idee ancora da sviluppare e l'esito degli esperimenti ancora da svolgere significa pensare di poter far credere di essere investiti della capacità di leggere nel futuro con la sfera di cristallo”. Al contrario di quanto sostiene il cardinale, le staminali embrionali “sono interessantissime per capire come si formano le cellule specializzate del nostro organismo e come degenerano nelle diverse malattie” e per questo motivo – quantunque non implichino “garanzia di cura nell’uomo” – contribuiscono senza dubbio a muovere un “primo passo”. “Potranno aiutarci a capire e, speriamo”, grazie all’ulteriore sviluppo della ricerca, “a diminuire le sofferenze altrui”.

“Ho anche la speranza - ha scritto la Cattaneo in conclusione del suo articolo - che esista un Dio ben più grande di qualsiasi immaginazione terrena e che non ha bisogno di dogmi per imporsi. Un Dio che lascia liberi gli uomini e le donne di pensare, sperare, amare, gioire, e credere nei modi, nei tempi e nelle forme più diversi. Persone impegnate con la propria coscienza e la propria diversa tensione etica a contribuire ad accrescere, per chi crede, quel dono ricevuto. Un Dio che magari nutre anche un certo amore per la Scienza. Perché, forse, un Dio che vuole tenerci all'oscuro e nella sofferenza non esiste”.

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