Nessun articolo nel carrello

COLPITA E AFFONDATA: I CATTOLICI INTEGRALISTI BOCCIANO LA “LEGGE CONCIA” CONTRO L’OMOFOBIA

Tratto da: Adista Notizie n° 105 del 24/10/2009

35245. ROMA-ADISTA. Per il quotidiano dei vescovi Avvenire (14/10) si è trattato di un “rischio sventato”, mentre per l’Arcigay la Camera dei Deputati, con il suo “vergognoso voto”, ha dichiarato di fatto la non appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. La bocciatura della “legge Concia” (dal nome della deputata del Pd Paola Concia, promotrice del disegno di legge per l’introduzione nel codice penale dell’“aggravante inerente all’orientamento e alla discriminazione sessuale”) non è certo passata sotto silenzio fuori e dentro il Palazzo dove fino all’ultimo sembrava si fosse trovato un accordo per una votazione bipartisan. Alla fine il voto trasversale c’è stato, ma è servito ad affossare il disegno di legge tramite la pregiudiziale di incostituzionalità sollevata dall’Udc: 285 i voti favorevoli (Udc, Pdl e Lega più Paola Binetti del Pd), 222 i contrari (Pd e Italia dei Valori, più un drappello di deputati vicini al presidente della Camera Gianfranco Fini) e 13 astenuti (tra i quali il ministro neodemocristiano Gianfranco Rotondi).

Ha vinto così la linea dei “falchi cattolici” contro l’ala dialogante del centrodestra (che aveva permesso l’approvazione del ddl in sede di Commissione Giustizia, soprattutto alla luce delle sempre più frequenti aggressioni subite nel nostro Paese - in particolare a Roma - da appartenenti alla comunità omosessuale). Una linea, quella dell’opposizione frontale verso qualsiasi apertura nei confronti della “pericolosa ideologia gender”, sostenuta in primo luogo da Avvenire, che infatti ha ‘festeggiato’ l’esito del voto con il titolo: “La Camera ferma la rischiosa legge sull’omofobia”.“Qualcuno dirà che il legislatore ha visto male”, ha scritto sul quotidiano dei vescovi Domenico Delle Foglie. “A noi sembra che questa volta il Parlamento si sia accorto della vera posta in gioco: non introdurre una sanzione di legge che già c’è, ma aprire la via, al di là della stessa lettera della legge, alla cosiddetta ‘cultura di genere’ nel nostro ordinamento. Una ‘cultura’ che porta con sé una serie di richieste, a nostro parere, irricevibili: dal matrimonio omosessuale alla procreazione artificiale e all’adozione di bambini da parte di persone delle stesso sesso”.

Gli stessi argomenti sono stati accampati da otto senatori del Pdl (fra i quali Alfredo Mantovano, membro del movimento della destra integralista Alleanza cattolica, e i ciellini Maurizio Lupi e Renato Farina) nella loro ‘dichiarazione di intenti’ diffusa il giorno della votazione alla Camera: “La riforma, oggi inutile sotto l’immediato profilo pratico, appare una implicita ‘premessa’ di altri e ben più importanti passaggi: il riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali attraverso un matrimonio o un simil-matrimonio, fondata sul carattere ‘discriminatorio’ della limitazione del vincolo a persone di sesso diverso; l’adozione di bambini da parte di coppie del medesimo sesso; il ricorso per le stesse coppie alle tecniche di fecondazione artificiale, oggi vietato dalla legge”. “Se costituisse aggravante qualsiasi discriminazione, o istigazione alla discriminazione, per motivo di orientamento sessuale”, hanno aggiunto gli otto senatori del Pdl, “la madre che cercasse di persuadere la figlia a non sposare una persona che manifesti un orientamento ‘bisessuale’, rappresentandole i rischi per la formazione di un nucleo familiare stabile, rischierebbe l’imputazione di violenza privata, aggravata da discriminazione per motivo di orientamento sessuale”.

Esempi ancor più ‘estremi’ sono stati suggeriti (in un articolo pubblicato sul Giornale il 12/10) dal deputato dell’Udc Luca Volonté: con la nuova legge “compiere una azione violenta o rivolgere una minaccia contro un pedofilo (essendo la pedofilia un ‘orientamento sessuale’) verrebbe punito con aggravante. Lo stesso vale per la zoofilia o l’incesto”. “Quanto tempo mancherà”, ha concluso in un crescendo il deputato Udc, “prima che un tribunale qualunque, con un magistrato ‘orientato’, possa condannare un parroco che legge la Bibbia o le lettere di San Paolo? Attenzione: da uno spiffero entreranno correnti gelide, da un piano inclinato scorrerà una slavina. Siamo tutti uniti contro le violenze, ma attenzione a non scivolare pericolosamente verso la discriminazione della natura umana, ‘maschio e femmina li creò’”. secondo Paola Binetti, se la legge fosse stata approvata si sarebbe addirittura corso il rischio di introdurre surrettiziamente un reato d’opinione, col pericolo, ha dichiarato la parlamentare democratica numeraria dell’Opus Dei, “che si arrivi a perseguire penalmente chi, in ottemperanza con le proprie convinzioni religiose o morali, si dica contrario all’equiparazione tra la famiglia fondata sul matrimonio e altri tipi di unione”.

 

Le reazioni dei credenti omosessuali

“A nulla sono servite mobilitazioni, manifestazioni e gli appelli che si sono susseguiti nell'ultimo mese”, ha commentato amaramente www.gionata.org, il portale dei credenti omosessuali italiani. “A poche ore dalla discussione alla Camera il ‘clima di sdegno e condanna generale che aveva trovato seguito anche in Parlamento’ dopo i ripetuti attacchi omofobi a gay e lesbiche, avvenuti in questi mesi, si è ipocritamente sciolto”.

Il gruppo romano Nuova Proposta, lo scorso 8 ottobre aveva consegnato una lettera al ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna in occasione dell’incontro con i promotori della manifestazione “Uguali”, che si sarebbe svolta a Roma due giorni dopo. Al termine dell’assise, il ministro aveva promesso alle associazioni presenti la realizzazione di alcune misure, tra cui l’introduzione dell’aggravante omofobica nelle aggressioni personali. Dopo il voto del 13 ottobre, Nuova Proposta ha diffuso un comunicato con un vibrante elenco di denunce: “È risibile che un Paese come l'Italia non abbia il coraggio di emanare una legge che difenda dei cittadini che potrebbero essere offesi nel corpo e nello spirito per il loro orientamento sessuale”; “è vergognoso che l'omosessualità venga accostata a perversioni”; “è vergognoso che il Parlamento abbia oggi messo ulteriori malta e mattoni per cementare (come se non lo fosse già abbastanza) la disinformazione sull’omosessualità e consolidare l’omofobia, confondendola con cose aberranti come la pedofilia”; “è vergognoso”, ha scritto infine il gruppo di donne e uomini omosessuali cristiani, che “dal Parlamento non provenga alcuno sforzo per fare formazione e informazione per combattere alla nascita l'omofobia”. (emilio carnevali e giampaolo petrucci)

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.