Diritti umani Contro la crudeltà disumanizzante
Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 128 del 12/12/2009
A 61 anni dalla Dichiarazione internazionale, l’appello di ACAT per l’introduzione del reato di tortura nel Codice penale italiano
L’ACAT Italia (Azione dei Cristiani per l’Abolizione della Tortura) in collaborazione con altre associazioni quali Medici contro la Tortura, Movimento Rinascita Cristiana, e la Federazione Internazionale delle ACAT, lanciano una petizione al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere ed al Presidente del Consiglio dei Ministri, per sollecitare l’inserimento del reato di “tortura” nel nostro codice penale.
L’Italia è inadempiente con gli obblighi derivanti dalla ratifica della Convenzione Onu contro la tortura.
Così facendo, l’Italia si colmerebbe il vuoto legislativo che si protrae dal 1989, quando il Parlamento ha ratificato la Convenzione Onu contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
Mantenendo fede agli impegni internazionali assunti con la relativa ratifica, infine, darebbe un forte messaggio di sostegno e di speranza a quanti oggi sono vittime di tortura o altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.
Il termine per la raccolta delle firme è previsto per il 15 febbraio 2010.
Pubblichiamo di seguito il testo dell’Appello.
“La tortura, e con essa i trattamenti crudeli inumani e degradanti, sono violazioni inaccettabili dei diritti umani. La Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti, firmata a New York il 10 dicembre 1984, impone agli Stati che la ratificano l’obbligo di legiferare affinché qualsiasi atto di tortura, come pure il tentativo di praticare la tortura o qualunque complicità o partecipazione a tale atto, siano espressamente previsti come reato nel diritto penale interno. Nonostante abbia sottoscritto e ratificato la Convenzione sin dall’11 febbraio 1989, l’Italia non si è ancora dotata di uno strumento legislativo che esplicitamente definisca il reato di tortura prevedendo severe pene per chi lo commette.
In occasione del 61° anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, i sottoscritti chiedono al Presidente della Repubblica, ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, di adoperasi affinché si introduca nel diritto penale italiano il reato di tortura, dando positivo sbocco agli specifiche proposte di legge giacenti nei due rami del Parlamento, superando le resistenze che finora hanno impedito la loro approvazione. Così facendo l’Italia manterrebbe fede agli impegni internazionali assunti da oltre vent’anni, si doterebbe di uno specifico strumento indispensabile per prevenire e combattere questa grave violazione dei diritti umani, dando un forte messaggio di sostegno e di speranza a quanti oggi sono vittime di tortura o altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti”.
Per maggiori informazioni e per scaricare il modello per la raccolta delle firme vedi il sito web: www.acatitalia.it
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