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DIFENDERE LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE. CONVEGNO DELLA ASSOCIAZIONE "PER LA SCUOLA REPUBBLICA"

Tratto da: Adista Notizie n° 28 del 03/04/2010

35529. ROMA-ADISTA. Oltre ai tagli voluti dai ministri Gelmini e Tremonti, la scuola statale rischia di cadere definitivamente a pezzi a causa del cosiddetto federalismo: ovvero le modifiche al Titolo V della Costituzione – approvato nel marzo 2001 dal centro-sinistra a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere e con una manciata di voti di maggioranza – che assegna alle Regioni una serie di competenze sulla didattica e sull’organizzazione scolastica. Lo scenario che si prospetta è quello di un sistema scolastico non più unitario, e quindi in contraddizione con i principi della Costituzione repubblicana, ma frammentato, a 20 velocità diverse, in cui le Regioni ricche potranno proporre una scuola di buona qualità, mentre quelle più povere dovranno accontentarsi di salvare il salvabile.

A questo tema è stato dedicato il convegno "Dalla scuola della Repubblica alle scuole delle Regioni", promosso a Roma lo scorso 20 marzo dall’associazione "Per la Scuola della Repubblica", dal Coordinamento scuole secondarie di Roma e dal Coordinamento precari scuola. "Con la modifica del Titolo V si è introdotta l’anticostituzione nella Costituzione", dice il costituzionalista Gianni Ferrara, definendo la modifica voluta a suo tempo dal centro-sinistra un "monumento di insipienza giuridica e politica", costruita per tentare di inseguire sul loro terreno "quelli che proponevano la secessione delle Regioni più agiate". Una riforma per giunta anticostituzionale perché, spiega Ferrara, sono stati introdotti "i livelli essenziali di istruzione a cui dovrebbe provvedere lo Stato – mentre il resto viene demandato alle Regioni –, ovvero i livelli essenziali dei diritti". La conseguenza, aggiunge, è "la rottura del principio di uguaglianza e di solidarietà nazionale sanciti dalla nostra Carta. Ma se manca uguaglianza e solidarietà non c’è più la Nazione". "È in sede di conferenza Stato-Regioni che si sta realizzando concretamente questo progetto, ignorando del tutto i principi della Costituzione", spiega Corrado Mauceri, dell’associazione "Per la Scuola della Repubblica". "La frittata ormai è fatta, con l’approvazione del Titolo V, si tratta ora di vedere se si riuscirà a ridurre il danno e a salvare quello che rimane della scuola statale".

E a tal proposito i promotori del convegno si impegnano ad "una intransigente vigilanza sulla legittimità delle procedure attuate dal governo"; e alla "difesa della scuola della Costituzione". Ma il "prerequisito imprescindibile", conclude il documento approvato dall’assemblea, è la "volontà e la capacità di superare le divisioni fra partiti politici e sindacati del popolo della sinistra, che chiede invece di convergere sul comune scopo della difesa e rilancio della scuola della Costituzione". (l. k.)

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