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Ascolta il clamore dei bambini

Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 20 del 31/05/2014

Più di 200 tra vescovi, membri del clero, suore, teologi e organizzazioni religiose hanno firmato una lettera indirizzata a papa Francesco in vista del suo viaggio in Terra Santa (lanciata anche online, ha raggiunto più di 6mila sottoscrizioni). La missiva, preparata dal Centro ecumenico di Teologia della Liberazione Sabeel di Gerusalemme e dall’organizzazione Friends of Sabeel North America chiede al papa di denunciare l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi e in particolare l’ingiusto trattamento subìto dai bambini palestinesi. Di seguito il testo della lettera al papa.


Sua Santità:

ci uniamo ai cristiani e alle persone di altre fedi in tutto il mondo che lavorano per la pace e la giustizia in Terra Santa. 

Sua Santità è sicuramente a conoscenza delle cause profonde del conflitto e dell’ingiustizia in Terra Santa: l’occupazione israeliana e la negazione dei diritti del popolo palestinese. Mentre si prepara per il viaggio in Terra Santa, vorremmo portare alla sua attenzione in modo particolare la sofferenza dei bambini palestinesi. L’Unicef ha recentemente pubblicato un rapporto (“Children in Israeli Military Detention”) che descrive il trattamento subìto da centinaia di bambini palestinesi, perseguiti ogni anno nei tribunali militari israeliani. Basandosi su più di 400 testimonianze giurate, l’Unicef conclude che «il maltrattamento dei bambini che entrano in contatto con il sistema sembra diffuso sistematico e istituzionalizzato». I trattamenti documentati dall’Unicef includono terrificanti blitz notturni, l’uso di bende sugli occhi e di manette, nonché l’abuso fisico e mentale sistematico di bambini anche di 12 anni. L’Unicef conclude che «in nessun altro Paese ci sono bambini sistematicamente giudicati da tribunali militari minorili che, per definizione, non garantiscono il necessario rispetto dei loro diritti». 

Le preoccupazioni sollevate dall’Unicef non sono nuove e sono state documentate da molti anni da avvocati israeliani, palestinesi e internazionali, così come da altre agenzie delle Nazioni Unite e ong, incluso il Comitato Onu sui Diritti dell’infanzia, il Comitato Onu contro la Tortura, il Military Court Watch, B’Tselem, il Public Committee Against Torture, Defence for Children International Palestine e Save the Children.

Chiediamo a sua Santità di invitare pubblicamente il governo israeliano a porre termine a questi maltrattamenti; a rispettare il diritto dei rifugiati al ritorno sancito dal diritto internazionale riconosciuto anche dal Vaticano; a porre termine alla prolungata occupazione militare della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e della Striscia di Gaza; e a porre fine all’illegale e punitivo assedio di Gaza. Del milione e 800mila persone che vive a Gaza, il 51% ha meno di 18 anni e il 43% ha meno di 15 anni. 

Le chiediamo anche di fare appello a tutta la comunità internazionale affinché metta in discussione quelle politiche verso Israele che hanno permesso gli abusi dell’occupazione e della colonizzazione per così tanti decenni, e di fare appello a questi Paesi affinché chiedano giustizia, riconoscimento delle responsabilità e rispetto del diritto internazionale. 

Mentre preghiamo, esaminiamo le nostre vite per capire cosa individualmente e collettivamente possiamo fare per contribuire a porre termine alle sofferenze dei bambini palestinesi e di tutti i bambini nel mondo.

Riflettiamo sul bellissimo passaggio in Isaia 61 che Gesù utilizza per proclamare il suo ministero: «Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l'unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri».

Uniamo le nostre preghiere a quelle della Chiesa e di tutte le persone di fede ovunque nel mondo nel nostro impegno per la pace che arriverà solo con la giustizia in Terra Santa.

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