Nessun articolo nel carrello

Legittima autodeterminazione o secessione? Le elezioni parlamentari catalane dividono ecclesiastici di rango

Legittima autodeterminazione o secessione? Le elezioni parlamentari catalane dividono ecclesiastici di rango

Tratto da: Adista Notizie n° 32 del 26/09/2015

38261 BARCELLONA-ADISTA. A pochi giorni dalle elezioni in Catalogna (27/9), il cui responso rischia di dar corpo al fantasma dell'indipendenza (v. Adista Notizie n. 30/15), il cardinale di Valencia, Antonio Cañizares, fa voti per l'unità della Spagna e redarguisce il sacerdote p. Krzysztof Charamsa – non proprio un signor nessuno fra gli ecclesiastici: ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, è professore di Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, nonché segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale – che ha dichiarato «inammissibile» la posizione anti-indipendentista della Conferenza episcopale spagnola.

Il 2 settembre il cardinale, durante l'omelia della messa di apertura del nuovo anno accademico all'Università Cattolica valenciana "San Vicente Mártir", aveva fatto appello per l'«unità di questa Spagna nostra, che è sul punto di rompersi se davvero non collaboriamo tutti a restaurare l'unità e a rafforzarla con un nuovo tessuto sociale». La Spagna, «ancora cattolica, ma abbastanza debilitata religiosamente», era la sua constatazione, sta vivendo socialmente e culturalmente «una profonda ed estesa crisi che connota una grave frattura morale e umana, che rende ancora più duro e difficile superarla, e con una unità minacciata».

Da questa posizione, non poteva che indignarsi di fronte alle parole di mons. Charamsa, il quale in un'intervista alla radio catalana (8/9) ha detto che «la Dottrina Sociale della Chiesa difende il diritto all'autodeterminazione dei popoli come parte dei diritti dell'uomo e che il più importante diritto delle nazioni è quello dell'indipendenza». Perciò, ha aggiunto, «mi preoccupa molto l'affermazione [dei documenti della Conferenza episcopale spagnola] che l'unità della Spagna è un bene morale, perché dal punto di vista teologico pone moltissime difficoltà, per non dire che è chiaramente falsa alla luce della Dottrina sociale della Chiesa» (CatalunyaReligió.cat, 9/9).

Il cardinale di Valencia ha risposto immediatamente attraverso l'agenzia Avan (9/9), dichiarandosi «enormemente sorpreso», per le «gravi e deplorevoli» dichiarazioni di p. Charamsa secondo il quale è «inammissibile» la posizione dei vescovi spagnoli sull'unità della Spagna, ed esigendo che «rettifichi le sue affermazioni». Tanto più che «non bisogna confondere il diritto all'autodeterminazione con il diritto di secessione». La Congregazione vaticana, secondo Cañizares, «dovrebbe pronunciarsi» su questo diritto perché «non è realmente ammesso dalla Dottrina Sociale». E «non tiriamo la Santa Sede dalla parte dell'indipendenza»: non dimostra niente il fatto che il sacerdote polacco è ufficiale della Congregazione, né il fatto che in un manifesto pro-indipendentista in Catalogna appaiono «firme che si presentano come membri o assessori di organismi della Santa Sede». Infine ha invitato alla prudenza: «Dobbiamo essere sensati e accorti in questi momenti in cui c'è moltissimo in gioco per la Spagna: la sua unità». «È una questione che riguarda tutti gli spagnoli», «tutti hanno il diritto di decidere autonomamente».

Vescovi catalani: ogni opinione è legittima

E, com’era prevedibile, anche i vescovi catalani hanno detto la loro in merito alle elezioni del 27 settembre. In una nota del 7 di questo mese due sono le parole dalle quali i vescovi si sono ben guardati: indipendenza (della Catalogna) e unità (della Spagna). «Consapevoli che sono in gioco questioni decisive a livello istituzionale, politico e sociale», i vescovi, ricordando quanto scritto nel loro documento “Al servizio del nostro popolo” del 2011, riaffermano l'«amore per la Patria catalana» che «la Chiesa ha voluto servire fin dagli inizi». «Negli ultimi anni – contestualizzano con espressioni il più possibile asettiche – sono emerse nuove sfide e nuove aspirazioni che riguardano la forma concreta nella quale il popolo di Catalogna deve articolarsi e come si vuole relazionare con i popoli fratelli della Spagna, nel contesto europeo. Non tocca alla Chiesa proporre un'opzione concreta, ma sì difendere la legittimità morale di tutte le opzioni politiche che si basano sul rispetto della dignità inalienabile delle persone e dei popoli e che si adoperino con costanza per la pace e la giustizia». Pressante infine è l'appello al voto: «Ricordiamo il dovere di tutti i cittadini di partecipare attivamente alle elezioni come modo di esercitare la propria responsabilità nella ricerca del bene comune» (Qui la Nota nella sua versione integrale e in catalano).

* Immagine di Maria Rosa Ferré, tratta dal sito Flickr, licenza e immagine originale. La foto è stata ritagliata. Le utilizzazioni in difformità dalla licenza potranno essere perseguite

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.