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Crisi climatica: da p. Alex Zanotelli un appello alla mobilitazione contro petrolio e carbone

Crisi climatica: da p. Alex Zanotelli un appello alla mobilitazione contro petrolio e carbone

Tratto da: Adista Notizie n° 22 del 18/06/2016

38583 NAPOLI-ADISTA. A distanza di sei mesi dalla Conferenza Onu sul Clima (Cop21), che si è chiusa lo scorso 12 dicembre a Parigi, il missionario comboniano a Napoli, p. Alex Zanotelli, torna a suonare un campanello d'allarme sulla “febbre” del Pianeta e sulle iniziative messe in campo dai Paesi occidentali per contrastare il global warming.

I risultati conseguiti al consesso parigino e il successivo “Accordo di Parigi” sul cambiamento climatico – siglato lo scorso 22 aprile dai rappresentanti di 175 Paesi, riuniti presso la sede Onu di New York – sono stati declamati come “epocali” dai leader nazionali e dagli organismi internazionali. Tra i firmatari di quell'Accordo, per parte italiana, c'era anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha poi sottolineato p. Zanotelli nell'“Appello no oil. A quando l'onda verde?”, redatto il 5 giugno 2016 in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente. Eppure, denuncia il missionario, «in questi mesi abbiamo visto nel nostro Paese ben poco che esprimesse la volontà politica per un cambiamento di rotta: nessun dibattito sul clima in Parlamento, nessuna legge in vista per mettere al bando petrolio e carbone. Anzi abbiamo assistito a un aumento di trivelle per mare e per terra». C'è stato poi il passaggio referendario del 17 aprile a confermare le intenzioni della classe politica nostrana – con l'invito al non voto del premier – e la reale consapevolezza del popolo italiano, che ha disertato le urne facendo infrangere i sogni di molti ambientalisti contro lo scoglio del quorum.

Ma la denuncia del missionario è a 360 gradi: non solo la classe politica e l'opinione pubblica, ma anche la Chiesa cattolica resta immobile, nonostante «la sferzata» di papa Francesco con la Laudato si', e «anche i media non aiutano il popolo a capire la gravità della crisi ecologica. Ne è stato un segnale evidente la quasi totale assenza di questo tema nella recente campagna elettorale. Non ho sentito da nessuna parte – scrive Zanotelli – l’impegno ad andare verso le emissioni zero o sganciarsi progressivamente dai combustibili fossili». Insomma, conclude il missionario, «bisogna riconoscere che, a sei mesi dallo “storico” accordo di Parigi – che tra l'altro non ha imposto nulla di vincolante per i firmatari – ben poco si è mosso in Italia». E se la classe politica, i media, la Chiesa e l'opinione pubblica dimostrano una scarsa sensibilità sull'argomento, come afferma Via Campesina citata nell'appello, «la speranza non può che venire dal basso, dalla cittadinanza attiva, da una combinazione di resistenza, resilienza e buone pratiche». Il caso italiano è emblematico secondo il missionario: «È mai possibile che migliaia di attivisti negli Usa, in Inghilterra, Australia, Sudafrica, Indonesia abbiano partecipato nelle prime due settimane di maggio alla più grande campagna mondiale di disobbedienza civile contro i combustibili fossili, chiamata “Break Free”, mentre in Italia non si muove una foglia?». L'appello di p. Zanotelli è ad una mobilitazione popolare unitaria dal basso, capace di mettere insieme le forze sane della società civile e di quella religiosa, un'«onda verde» che, con azioni nonviolente (sit-in, occupazioni, blocchi ferroviari, ecc.), tenti di «forzare il governo italiano a prendere decisioni» importanti soprattutto in merito all'abbandono progressivo dei combustibili fossili (petrolio e carbone) in favore delle energie rinnovabili gestite dalle comunità locali e non dalle multinazionali. Tra le iniziative che la società civile organizzata potrebbe promuovere, il comboniano propone anche una campagna di disinvestimento: «Se vogliamo ottenere dei risultati dobbiamo colpire le banche (oggi il vero potere!), togliendo i nostri soldi, non solo a titolo personale, ma soprattutto a livello istituzionale, come parrocchie o Comuni. Una campagna internazionale è già in atto e ha portato negli Usa 180 istituzioni – tra cui il Wcc (Consiglio Ecumenico delle Chiese) e la Federazione Mondiale Luterana – all’impegno di ritirare i propri depositi, per un valore di 50 trilioni, da banche che investono in combustibili fossili». Chiunque può aderire all'appello lanciato dal missionario comboniano scrivendo all'indirizzo email: appelloclima@gmail.com. 

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