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Convegno neofascista sulle unioni civili. Con la benedizione del vescovo ciellino di Ferrara

Convegno neofascista sulle unioni civili. Con la benedizione del vescovo ciellino di Ferrara

Tratto da: Adista Notizie n° 36 del 22/10/2016

38713 LAVELLO (PZ)-ADISTA. Un’associazione di estrema destra vicina ai neofascisti di Forza Nuova organizza un convegno sulle unioni civili e due vescovi vi partecipano come relatori. È accaduto lo scorso 24 settembre a Lavello (Pz), paese in cui nacque e fu parroco don Marco Bisceglia, prete “di lotta”, sempre dalla parte degli oppressi, sospeso a divinis alla fine degli anni ‘70 dalle autorità ecclesiastiche dell’epoca (misura poi annullata dal card. Joseph Ratzinger negli anni ’90) dopo essere caduto in un tranello organizzato da due giornalisti del settimanale di destra Il Borghese: i due si finsero omosessuali cattolici e chiesero a Bisceglia di benedire la loro unione in forma privata, salvo poi rivelarla sul settimanale per creare lo scandalo che portò alla misura canonica nei confronti del parroco di Lavello (la vita di don Marco è raccontata nel bel libro di Rocco Pezzano, Troppo amore ti ucciderà. Le tre vite di don Marco Bisceglia, Edigrafema, Policoro, 2013, pp. 320, 16€, v. Adista Segni Nuovi n. 14/14). È del tutto «irrilevante» che Lavello sia «casualmente» il paese di don Bisceglia, hanno commentato gli organizzatori. Sarà. Ma la coincidenza – se così la si vuole chiamare – è come minimo singolare, e la partecipazione dei vescovi decisamente inopportuna.

La sezione della Basilicata di “Ordine Futuro”, rivista di approfondimento nonché associazione che si proclama «a sostegno della battaglia per la ricostruzione nazionale», ha organizzato, al teatro San Mauro di Lavello, il convegno “Unioni civili… e adesso?”, un’iniziativa in difesa della «unica vera famiglia, costituita secondo l’immutabile ordine naturale» e «gravemente minata dalla legalizzazione del matrimonio gay». Insieme ad Ordine Futuro – vicina alle posizioni integraliste e neofasciste di Forza Nuova, il movimento politico fondato e guidato da Roberto Fiore che, insieme all’altro fondatore, Massimo Morsello, venne condannato negli anni ‘80 per associazione sovversiva e banda armata, quando gravitava nella galassia dell’estrema destra extraparlamentare – e a ProVita, altre associazioni locali dai nomi emblematici: Circolo Giovanile San Luigi IX e Sturm und Drang. 

Fra i relatori, annunciati dal manifesto del convegno, due vescovi: mons. Gianfranco Todisco, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa (la diocesi in cui si trova Lavello) e il ciellino mons. Luigi Negri, vescovo di Ferrara – che è intervenuto in videoconferenza –, non nuovo ad esternazioni e ad iniziative «non ispirate a misericordia e a carità ma, anzi, sembra, persino al loro contrario», come hanno recentemente scritto in una lettera indirizzata a papa Francesco e ai vertici della Conferenza episcopale italiana (il presidente, card. Angelo Bagnasco, e il segretario generale, mons. Nunzio Galantino) oltre 300 cattolici ferraresi (v. Adista Notizie n. 2/16), sempre più a «disagio» nei confronti del proprio pastore e delle sue affermazioni contro l’Islam («l’unica religione che tematizza la violenza come direttiva teorica e pratica è l’islam») e contro l’accoglienza dei migranti (v. Adista Notizie n. 17/15).

La mia partecipazione – ha precisato Negri in una nota, dopo essere stato interpellato sul suo intervento – «è stata unicamente frutto dell’accoglimento dell’invito ricevuto dal responsabile culturale Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Lorenzo Roselli», peraltro anche lui relatore al convegno di Ordine Futuro. «Ci chiediamo quale moto d’animo e profondo convincimento interiore abbia spinto mons. Negri a partecipare ad un evento promosso da chi solo pochi giorni fa definiva gli italiani che non aderirono alla Repubblica sociale italiana (lo Stato satellite della Germania nazista creato nel nord Italia dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e affidato a Mussolini, ndr) come “traditori”», hanno commentato Agedo (Associazione di genitori, parenti e amici di omosessuali) e Famiglie Arcobaleno (l’associazione dei genitori omosessuali). «Non potrebbe essere giunta, anche per lui, l’ora di riflettere su come i suoi pregiudizi verso le persone omosessuali e le loro famiglie lo stiano portando decisamente verso “cattive compagnie”?». 

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