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Trieste, passerella per la curia anti-bergogliana. Con qualche contestazione

Trieste, passerella per la curia anti-bergogliana. Con qualche contestazione

Tratto da: Adista Notizie n° 15 del 15/04/2017

38919 TRIESTE-ADISTA. Da qualche tempo nella diocesi di Trieste si respira un clima di forte tensione, dovuta anche ai reiterati inviti in diocesi a personalità ecclesiastiche di stampo anti-bergogliano. Nell’autunno scorso Raymond Leo Burke, uno dei cardinali “dubbiosi” su Amoris laetitia era stato invitato dai tradizionalisti cattolici del coordinamento Summorum Pontificum; recentemente ha suscitato un certo clamore la protesta di un gruppo locale, “Reset”, contro la visita del 22 marzo del card. Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, alla Cattedra di San Giusto. Nei giorni precedenti, anche in reazione all’intervento del card. Robert Sarah nella medesima sede, era stato diffuso un documento, di cui dava notizia il quotidiano locale Il Piccolo, in cui si manifestava solidarietà a Marie Collins, «dimessa dall’organismo voluto da papa Francesco dal comportamento “vergognosamente non collaborativo” della Curia, e specificamente della Congregazione per la Dottrina della Fede». Per gli estensori, tra i quali Luciano Santin, Franco Belci, Pierluigi Sabatti, Luciano Ceschia, Michele Degrassi, Pino Roveredo e Andrea Zhock, non si tratta di una questione «di esclusivo interesse della diocesi, o dei fedeli, ma dell’intera collettività, dal momento che le forti critiche che il prelato tedesco ha rivolto alle scelte di Jorge Maria Bergoglio sottendono un modo di intendere la società». Sarebbe quindi evidente una spaccatura: «Da una parte la visione “misericordiosa” del pontefice, ovvero aperta, inclusiva, attenta alla fatica del vivere e ai problemi degli ultimi e, dall’altra un dogmatismo rigido, quasi giustizialista, che separa nettamente quello che considera il bene da quello che considera il male, che al dialogo preferisce i muri». Come era prevedibile, i settori tradizionalisti hanno risposto facendo quadrato attorno al vescovo Giampaolo Crepaldi, già al centro delle polemiche per l’ospitalità data dal settimanale diocesano Vita Nuova alle posizioni della destra cattolica. Proprio sulle pagine del settimanale diocesano sono apparse anche le repliche all’appello del gruppo “Reset”. Augusto Truzzi, presidente del Movimento cristiano lavoratori, ha offerto «solidarietà al vescovo per le critiche gli sono state rivolte e per l’opportunità che ha dato alla diocesi». Salvatore Porro, Rina Parovel, Donatella Fregonese e altri esponenti delle associazioni mariane e dei movimenti per la vita locali hanno risposto con una lunga lettera di replica all’“operazione” del Piccolo per far passare la posizione del gruppo “Reset” come quella dalla maggioranza dei fedeli. Commentano gli autori: «È singolare che, mentre costoro accusano il vescovo, Müller e chiunque non sia in sintonia con la loro ideologia, di essere contro il papa, nel frattempo si scatenano in una raffica di accuse a mons. Crepaldi che, piaccia o non piaccia, rappresenta legittimamente e a tutti gli effetti la Chiesa Cattolica Apostolica che è in Trieste». E ancora: «La Chiesa non è un’assemblea sessantottina dove pochi possono imporre i propri diktat ideologici e neppure un conflitto quantitativo per stabilire quanti sono a favore del vescovo e quanti contro». Valutazioni di questo tipo si possono leggere anche sul blog chiesaepostconcilio.blogspot.it in un post del 22 marzo: «Stile e contenuti della contestazione, al solito, tacciano come oppositore chiunque si azzardi a dire la sua secondo l'insegnamento costante della Chiesa. Non paghi, in questo caso, neppure del fatto che il cardinale si sia sempre espresso in termini estremamente rispettosi nei confronti del papa e non del tutto in conformità col ruolo da lui rivestito di prefetto della CdF». Nei numerosi commenti (spesso anonimi o firmati con fake name) i toni sono ancora più alti contro questi «eretici, atei, pseudo/fedeli che si autoproclamano cattolici (con la c minuscola)». Il giorno seguente la cerimonia in Cattedrale il medesimo blog pubblicava alcune foto scattate da una fedele accompagnata da un breve commento : «La cattedrale era piena. L'invito a partecipare sembra aver avuto la meglio sulle contestazioni: nella foto non si vede, ma anche sotto l'arcata di destra non c'erano più posti a sedere. Desidero aggiungere però che in molti siamo rimasti delusi, ci aspettavamo che il cardinale dicesse molto di più, data l'attuale situazione. ? solo un modernista moderato». 

* Foto di Presse.Nordelbien tratta da Wikimedia Commons, licenza e immagine originale

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