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La Chiesa conciliare  di base  si incontra. E progetta

La Chiesa conciliare di base si incontra. E progetta

Tratto da: Adista Notizie n° 12 del 07/04/2018

39304 MILANO-ADISTA. Dal 16 al 18 marzo, a Roma, si sono tenuti tre incontri internazionali delle aree “conciliari” che da tempo si coordinano per elaborare punti di vista dal basso sulla Chiesa e la società. I partecipanti sono in parte intrecciati tra di loro, ognuno con differenti competenze. Il primo è stato quello dell’European Network Church on The Move (EN), rete esistente da 25 anni impegnata sui problemi sociali e dei diritti umani, presente al Consiglio d’Europa dove lavora con le Ong che in quella sede elaborano i contenuti validi di quella importante e poco conosciuta istituzione. I membri attivi di questo network sono in parte gli stessi che fanno parte dell’International Movement We Are Church (movimento di cui Noi Siamo Chiesa rappresenta la sezione italiana).

Tra i due organismi si è trovato l’accordo su due azioni: la prima di cercare interlocutori nei Paesi dell’Est che per ora sono assenti; la seconda di fare un esame diffuso e analitico su quanto è pubblico e comprensibile dei bilanci delle diocesi in Europa, alla luce anche di una sensibilità particolare per la Chiesa povera e dei poveri. Il Council di We Are Church (il coordinamento internazionale) si riunisce ogni due anni e si articola in 21 sezioni nazionali. Quelle non europee sono Brasile, Cile, Usa, Sud Africa, Pakistan, Australia (i membri italiani del Council sono Vittorio Bellavite, Mauro Castagnaro e Basilio Buffoni). Quest’anno c’è stato un avvicendamento fisiologico alla presidenza. Alla tedesca Sigrid Grabmeier è succeduto l’irlandese Colm Holmes. Il Council ha riflettuto sui 5 anni del papato di Francesco. L’opinione generale è favorevole al nuovo corso e molto ostile ai tanti che lo contrastano. Ci sono però alcune riserve su questioni di gestione: sulla riforma della curia che va a rilento, sulle difficoltà nel contrastare la pedofilia del clero e soprattutto sul ben scarso impegno per una diversa presenza della donna nella Chiesa. Anche l’assenza di rapporti con l’area “conciliare” (che sono stati sollecitati) è stata considerata un fatto da superare (v. Adista Notizie n. 10/18). Noi Siamo Chiesa sui cinque anni di papa Francesco ha scritto un suo testo, che si può leggere sul sito www.noisiamochiesa.org. Il Council ha anche scritto un importante documento sui 90 anni di Hans Küng, uno dei padri ispiratori del movimento; ha deciso un pronunciamento per i 50 anni della Humanae vitae del prossimo luglio e prenderà posizione negativa sulla canonizzazione di Paolo VI (queste continue santificazioni dei papi significano la volontà di santificare il papato stesso.

Il terzo incontro è stato quello del Global Council Network (GCN), una rete promossa da EN e We Are Church che organizzò il 21/22 novembre 2015 un forum mondiale a Roma a 50 anni dalla conclusione del Concilio. Animato da 100 delegati dai diversi continenti, fu sponsorizzato dai più importanti teologi conciliari e organizzato interamente dal basso con l’impulso dei due movimenti promotori. In Italia non fu molto conosciuto (ne parlò Adista), ma si concluse con un documento importante, la “Dichiarazione di Roma” (leggibile su www.globalcouncilnetwork.org/145/declaration-2015a), e con l’impegno di dargli continuità, progettando un secondo forum mondiale del Popolo di Dio in Brasile - a 50 anni dalla Conferenza dei vescovi latinoamericani di Medellín del novembre 1968 che cambiò la Chiesa in America Latina - ed un terzo forum in Africa nel 2021. 

L’incontro in Brasile è stato formalmente convocato a Roma nei giorni scorsi grazie alla collaborazione di un gruppo di brasiliani fortemente motivati e già presenti a Roma nel 2015. Con il titolo “Empowering the People in the Church and in Society. The Gospel Challenged by Globalisation: Justice, Peace, Democracy, Environment, Spirituality”, si svolgerà ad Aparecida dal 15 al 19 novembre di quest’anno con la partecipazione dei delegati dei movimenti impegnati per la riforma della Chiesa nei vari continenti nella prospettiva della Teologia della Liberazione; in tutto duecento, quindici gli europei. Oratori, tra gli altri, Leonardo Boff, Ivone Gebara, João Pedro Stedile, Socorro Martinez. Si conta molto sui gruppi di lavoro, su tematiche di Chiesa e su tematiche sociopolitiche. Oltre al sito internazionale (www.globalcouncilnetwork.org) è stato aperto anche un sito brasiliano (www.globalforumaparecida.net). L’incontro si svolgerà in una situazione di grande difficoltà per il Brasile: in ottobre ci saranno le elezioni in cui la sinistra rischia di non avere un candidato per il tentativo di estromettere Lula, la crisi economica e politica incombe, le violenze nei confronti dei soggetti più deboli sono di livello mai raggiunto in passato. Anche la Chiesa di vertice non è quella di una volta. Le nomine dei vescovi durante i 35 anni dei due papati precedenti sono state a senso unico. Il Forum avrà anche il compito di conoscere la situazione brasiliana con cui solidarizzare; inoltre di cercare le vie comuni sullo scenario mondiale per i movimenti diffusi nel mondo che da sempre si ispirano al Concilio.

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