Oggi davanti al giudice il vescovo indiano che avrebbe usato violenza su una suora
MUMBAI-ADISTA. Mons. Franco Mulakkal, vescovo di Jalandhar (Punjab) fino al 20 settembre, quando papa Francesco ha accettato le sue dimissioni dall’incarico episcopale (informazione ancora non pubblicata sul bollettino della Sala Stampa vaticana, ma solo sul sito della Conferenza episcopale indiana), comparirà oggi davanti al giudice di prima istanza perché accusato di violenza sessuale contro una suora delle Missionarie di Gesù . Ieri, riferisce AsiaNews, gli agenti della polizia di Kottayam (Kerala) che lo hanno in custodia lo hanno condotto sul luogo in cui sarebbero avvenute le violenze, perpetrate per due anni, dal 2014 al 2016. Si tratta della stanza n. 20 del convento di Kuravilangad, di proprietà della Chiesa. Arrestato il 22 settembre, mons. Mulakkal, colto da malore (un attacco di ipertensione), era stato ricoverato al Kottayam Medical College. Il vescovo ha sempre negato ogni addebito e sostiene che le accuse sono frutto di vendetta personale.
La congregazione delle Missionarie di Gesù ha dal canto suo rilasciato un comunicato in cui afferma che «la monaca che ha denunciato il vescovo sta portando avanti una cospirazione in connivenza con altre nove persone, fra le quali cinque suore». Probabilmente sono queste le cinque consorelle delle religiose che hanno denunciato l’abuso e manifestato in pubblico contro il vescovo. Ora una di queste, suor Lucy Kalappura della diocesi di Mananthavady, ha reso noto di essere stata allontanata dai suoi incarichi, compreso l’insegnamento del catechismo. Suor Lucy sostiene si tratti di una ritorsione per le sue proteste contro mons. Mulakkal. La parrocchia presso la quale prestava la sua opera, la St. Mary’s Church, sostiene invece che suor Lucy è stata sollevata dai suoi incarichi perché i fedeli «disapprovano le sue recenti critiche nei confronti della Chiesa diffuse sui social media» e «hanno anche avuto problemi con il modo in cui lei insegna la fede ed è coinvolta nelle attività di battesimo». «Nessuna restrizione – aggiunge il comunicato – è stata imposta su di lei, né come cattolica né come suora».
*Autore: Fotokannan. Foto tratta da Wikimedia Commons immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!