
Accusato di abusi sessuali da una suora, un vescovo indiano si dimette
JALANDHAR-ADISTA. Ha rimesso nelle mani del papa il suo incarico, ieri 15 settembre, il 53enne vescovo di Jalandhar (Punjab, India), mons. Franco Mulakkal, accusato di aver ripetutamente violato e assillato con l’invio di foto e messaggi osceni, fra il 2014 e il 2016, una suora del convento della città di Kuravilangad.
Il vescovo nega le accuse. Sostiene di essere lui vittima di una campagna di molestie e ricatti da parte della suora, mossa da non meglio precisate ripicche personali.
Sebbene la suora abbia sporto denuncia a giugno, è solo da una settimana (probabilmente a causa delle alluvioni che hanno tormentato il Kerala) che si sta sviluppando un movimento di solidarietà da parte di altre suore, decine di credenti, scrittori e attivisti, che manifestano per le strade.
Ma c’è anche chi difende a spada tratta mons. Mulakkal. La congregazione dei Missionari di Gesù ha rilasciato un comunicato in cui afferma che «la monaca che ha denunciato il vescovo sta portando avanti una cospirazione in connivenza con altre nove persone, fra le quali cinque suore». Non è chiaro a cosa miri la cospirazione, ma la congregazione informa di aver portato a termine un’indagine dalla quale risulterebbe che l’accusato è innocente.
Fra i sostenitori del vescovo, infastiditi dalle proteste pubbliche che attaccano l’istituzione, è iniziata una campagna per denigrare la denunciane. Negli ultimi giorni, voci di ambiente ecclesiale accusano la suora di mentire per nascondere «relazioni illecite» con un parente, mentre un politico locale ha dichiarato che «nessuno dubita che la suora sia una prostituta». L’ultima “aggressione” verso la suora è stata la diffusione del suo nome e di alcune sue foto, un atto contro le leggi indiane che proibiscono di render nota l’identità delle vittime di aggressioni sessuali con l’obiettivo di proteggerle.
*Foto di BVT99 tratta da Wikipedia Commons immagine originale e licenza
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