
Don Antonio Maione e la sua comunità per la rinascita di Riace
«Errore diffuso tra gli uomini è considerare illegale ciò che la natura concede generosamente: la vita nella molteplicità delle sue forme. A Riace ha preso forma una vita. La legge non ha alcun diritto di sopprimerla. Fondamento del diritto è accompagnare la vita nella sua direzione lungo il percorso evolutivo. Ogni impedimento è abuso di potere. In una società dove l'abuso è norma, ogni opposizione è ripristino di diritto. Ti pare che pensa male chi crede che un filo d'erba vince sul cemento armato?! Per questo aderisco pienamente al movimento sorto a Riace». Lo scrive ad Adista don Antonio Maione, che assieme all’associazione “La mano sulla Roccia”, di cui è presidente, ha aderito tra i primi alla Fondazione “È stato il vento”, per la rinascita di Riace e che coinvolge una rete di associazioni e movimenti che va dalla Rete dei Comuni Solidali all’Asgi, l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione, e che coinvolge figure come il missionario comboniano Alex Zanotelli, i magistrati Livio Pepino ed Emilio Sirianni, il medico Felicetta Parisi e la scrittrice Chiara Sasso.
A Napoli, P. Antonio Maione anima da anni un gruppo di persone sui temi biblici ed ecclesiali, sul rapporto tra fede e politica, ma anche su arte, psicologia e temi sociali. E anche quest'anno ha iniziato una catechesi ribattezzata "Incontri di formazione per il raggiungimento della felicità". Il corso mira ad aiutare le persone a realizzare un incontro autentico con Gesù Cristo che, lungi dal voler fondare una nuova religione, esortava a "rinascere", cioè a porsi coerentemente nel percorso evolutivo ontogenetico e filogenetico. Constatato l'enorme divario che si allarga sempre più tra scienza e tecnologia che avanzano rapidamente, e una teologia ancora basata su dogmi e definizioni che poi sfociano in un linguaggio liturgico obsoleto che crea non pochi disagi alle persone munite di senso critico e il loro conseguente allontanamento dalla Chiesa e da Gesù Cristo, questi incontri risultano essere un valido aiuto per sottrarsi ad una sorta di massificazione religiosa che, sommata a quella societaria, priva le persone della possibilità di pensare e realizzarsi ciascuna come essere unico ed irrepetibile tendente, appunto, alla felicità.
L'intento è, quindi, quello di riflettere sull'essenzialità della fede liberata da tante sovrastrutture religiose mediante una rilettura e una riscoperta del Vangelo.
Per maggiori informazioni: www.lamanosullaroccia.it/
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