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Contro le violenze in Nigeria

Contro le violenze in Nigeria

ROMA-ADISTA. In un appello congiunto al presidente nigeriano Muhammadu Buhari, la Federazione luterana mondiale (Flm) e il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec) hanno espresso dolore per le continue violenze in Nigeria e hanno esortato il governo nigeriano a proteggere con maggiore impegno il popolo.

La lettera arriva a seguito del rapimento e dell’uccisione brutale del pastore Lawan Andimi, presidente dell’Associazione cristiana della Nigeria, da parte gruppo terroristico di Boko Haram

L’esecuzione, che è «una delle ultime atrocità in una lunga e dolorosa storia di violenza estremista nella regione, nonostante la proclamata sconfitta degli insorti, ci spinge a inviarle questo appello», si legge nella lettera al presidente nigeriano.

«Ci uniamo all’Associazione Cristiana della Nigeria e a tutte le chiese del Paese nel cordoglio per la notizia del brutale omicidio del pastore Andimi, presidente dell’Area del governo locale del Michika, e segretario del Consiglio della Chiesa distrettuale dell’Ecclesiya Yan’uwa a Nigeria di Michika, nello stato di Adamawa. Questa notizia segue quella dell’omicidio del pastore Denis Bagauri della Chiesa luterana di Cristo in Nigeria da parte di uomini armati sconosciuti che hanno fatto irruzione nella sua residenza a Mayo Belwa, nello stato di Adamawa, il 19 gennaio scorso. Oltre agli attacchi nel nord, gli estremisti hanno ucciso leader cristiani in Benue, in Enugu e in altre zone del paese. Se i ministri di culto vengono presi di mira, allora i membri della comunità sono ancora più a rischio».

«Le recenti violenze nel nord della Nigeria sono inaccettabili”, ha dichiarato il segretario generale della Flm Martin Junge. «Crediamo che l’odio e la violenza non avranno mai l’ultima parola. Chiediamo al governo della Nigeria di garantire inoltre che l’odio e la violenza non siano la prima parola. Perché la violenza genera violenza e ciò di cui il popolo nigeriano ha bisogno è sicurezza e pace».

La lettera condanna tutte le uccisioni e gli attacchi che colpiscono persone – cristiani e musulmani allo stesso modo – in base alla loro identità religiosa definendoli «intollerabili e inaccettabili», e chiede al presidente di riformare il sistema di sicurezza, assicurando che «gli alti funzionari della sicurezza siano rappresentativi della diversità delle comunità in Nigeria e che le loro azioni siano efficaci nel proteggere tutte le comunità interessate».

Infine la lettera fa appello affinché con urgenza il governo assicuri il rilascio di Leah Sharibu e delle centinaia di altre vittime che si trovano nelle mani di Boko Haram e della Provincia dell’Africa occidentale dello Stato Islamico «prima che sia troppo tardi e che subiscano lo stesso destino del pastore Andimi. Riteniamo che l’attuale situazione in Nigeria richieda una leadership risoluta da parte vostra per porre fine a queste atrocità e per assicurare a tutti i nigeriani che il vostro governo abbia veramente a cuore i loro interessi, attraverso un’azione efficace e non solo a parole. I rischi per il futuro della Nigeria in assenza di tale leadership e azione sono gravi».

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