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Chiese sconsacrate in vendita: la crisi e le intenzioni della Cei

Chiese sconsacrate in vendita: la crisi e le intenzioni della Cei

Cosa fare delle Chiese sconsacrate pronte per la vendita? Conferenza episcopale e governo italiano hanno collaborato per la realizzazione di linee guida sulla cessione dei luoghi di culto cattolici, presentate il 27 febbraio scorso. Ne parla (fuori dall’Italia) il quotidiano Usa online Crux, diretto da John Allen, in un articolo che titola: “Meglio una libreria che un night club”. Crux ha parlato con il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, il quale ha riferito che, qualora si decidesse di vendere una Chiesa, l'intenzione è di assicurare il più possibile che sia «gestito dalla comunità cristiana e che si preservi la funzione di luogo di culto».

Le linee guida della Cei non nascono dal nulla, ma da una lunga riflessione che ha investito la Chiesa italiana e il Vaticano e che tocca nodi critici come secolarizzazione, cattiva amministrazione dei luoghi di culto, calo verticale delle vocazioni, scandali finanziari e sessuali… tutti fattori di crisi che hanno allontanato sempre più fedeli dai banchi delle chiese.

In merito agli immobili sacri, la preoccupazione della Cei è dettata dall’esperienza della Chiesa cattolica nel mondo: luoghi di culto divenuti hotel, garage, discoteche o sale da concerti, ma anche caffetterie e librerie. Crux ricorda anche che la Chiesa italiana è stata “scottata” dalla parabola di Raffaello Follieri, il giovane (29 anni) faccendiere pugliese sbarcato a New York per rilevare a basso costo le proprietà immobiliari delle diocesi statunitensi messe in ginocchio dai pagamenti alle vittime dei preti pedofili (v. Adista Notizie n. 53/08) e poi arrestato per frode e riciclaggio nel 2008.


* Fotografia di Neil Theasby, tratta da geograph, immagine originale e licenza. L'immagine è stata ritagliata

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