Nessun articolo nel carrello

Ogni Comune italiano apra un corridoio umanitario per i rifugiati in Grecia: petizione inviata anche alla sindaca Raggi

Ogni Comune italiano apra un corridoio umanitario per i rifugiati in Grecia: petizione inviata anche alla sindaca Raggi

"Apriamo 7.904 corridoi umanitari in Italia, uno per ogni Comune - salviamo i bambini" è il titolo di una petizione lanciata su change.org.

«Se ogni Comune italiano accogliesse una famiglia profuga intrappolata in un hotspot greco, svuoteremmo completamente tutti gli hotspot. È un sogno impossibile, ce ne rendiamo conto, ma possiamo realizzarlo almeno per i 1800 minori non accompagnati intrappolati in questi "lager europei". Chiediamo ai Comuni italiani di aprire corridoi umanitari, salviamo questi bambini».

La petizione - che ha raggiunto circa 20mila firme (l'obiettivo è di almneo 25mila) - è stata inviata, fra gli altri alla sindaca di Roma, Virginia Raggi e ai preidenti dei Municipi di Roma Capitale, accompagnata da un breve testo, che ha in oggetto: "c'è un'emergenza degli hotspot greci che ci/vi interpella" e dove si legge:

Signora Sindaca

Signore e Signori Presidenti dei Municipi di Roma Capitale,


siamo un gruppo di cittadine e cittadini romane/i che abbiamo firmato e stiamo diffondendo la petizione "Comuni italiani : Apriamo 7904 corridoi umanitari in Italia, uno per ogni comune - svuotiamo gli hotspot" http://chng.it/q7QPTvwzbc che nel momento in cui vi scriviamo è stata sottoscritta da  5.637 persone. In essa si chiede che   nel nostro Paese  ogni Comune apra un corridoio  umanitario   per svuotare gli hospot greci. Essi, costruiri per ospitare 6.178 persone, ne contengono  42.000,  di cui il 56% sono donne e bambini. Di questi  Il 60%   hanno meno di 12 anni ed il 14% non sono accompagnati da familiari.

Da cittadini e cittadine delle vostre amministrazioni vi chiediamo di attivarvi per rispondere tempestivamente ed in modo concreto alla petizione, organizzando  l'arrivo e l'accoglienza di un numero di famiglie e di bambini non accompagnati, adeguato all'importanza della nostra città in  uno sforzo coordinato tra Comune e Municipi. Voi ben sapete quanti appartamenti nuovi e vuoti esistano nella nostra Città, quanti e quali     edifici pubblici e privati sono inutilizzati, quali sono le misure che l'Ordinamento Giuridico della Repubblica  vi mette a disposizione per poter utilizzare gli edifici disponibili. Sappiamo bene che anche a Roma bisogna fronteggiare il coronavirus  , ma ciò non puògiustificare l'inerzia di fronte ad altre emergenze umanitarie di estrema gravità., come quella segnalata dalla petizione  che stiamo diffondendo.

Confidiamo in un vostro cenno di risposta.

Siamo reperibili attraverso l'account di posta elettronica certificata da cui vi scriviamo (giovanni302011@gmail.com)   

*Foto di Alexas_Fotos da Pixabay, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.