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Siria: il virus, dopo 10 anni di guerra. 7 organizzazioni lanciano l'allarme

Siria: il virus, dopo 10 anni di guerra. 7 organizzazioni lanciano l'allarme

Con 250 casi di contagio accertati ufficialmente, anche la Siria si trova oggi a dover affrontare la pandemia, che arriva ad aggravare una situazione già disperata, con 10 anni di guerra, 6 milioni di sfollati interni, 5.5 milioni di emigrati all’estero, 9.3 milioni di persone senza cibo e un’economia al collasso, aggravata dalle misure di contenimento del Covid-19. È l’allarme lanciato ieri da Oxfam, Humanity & Inclusion, CARE International, World Vision International, International Rescue Committee, Mercy Corps, e Norwegian Refugee Council, in occasione della quarta conferenza di Bruxelles dal titolo “Sostenere il futuro della Siria e della regione”, in svolgimento online oggi e copresieduta da Unione Europea e Nazioni Unite. L’evento di Bruxelles avrà «l’obiettivo di raccogliere fondi e raggiungere un accordo sui necessari cambiamenti politici, in sostegno dei siriani all’interno del Paese e nella regione. Da qui l’appello congiunto delle 7 organizzazioni per un aumento immediato degli aiuti internazionali e un intervento in grado di garantire l’accesso umanitario, prima che sia troppo tardi».

In particolare, preoccupa la situazione nel nord-ovest del Paese, dove a maggio sono ripresi i bombardamenti aerei nonostante la tregua concordata da Russia e Turchia. «Rifugio per oltre 4 milioni di persone, molte delle quali già sfollate in precedenza, i governatorati di Idlib e Aleppo nord rischiano adesso una vera catastrofe umanitaria, con il potenziale diffondersi del virus». Molti sfollati «vivono in campi informali sovraffollati e fatiscenti, quando non sono costretti a dormire all’aperto; l’acqua scarseggia, le infrastrutture sanitarie e civili decimate». Il virus potrebbe dunque dilagare in una regione totalmente impreparata ad affrontare la sfida, con strutture povere e prive dei necessari strumenti di rilevazione e cura.

«Chiediamo ai leader mondiali di aumentare le risorse finanziarie rispetto agli anni precedenti, per dare ai siriani non solo una chance di sopravvivenza, ma l’opportunità di ricostruire le proprie vite in sicurezza e dignità», ha detto Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia. «Chiediamo inoltre al Consiglio di Sicurezza dell’Onu di rinnovare la risoluzione di aiuto transfrontaliero per il nord-ovest della Siria, per un periodo di 12 mesi e di consentire nuovamente l’accesso nell’area alle organizzazioni umanitarie, per garantire aiuti alle persone più vulnerabili. Ora più che mai è necessario intervenire per salvare vite dalla pandemia e dal collasso economico».

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