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Amnesty International chiede il rilascio immediato di Mahmoud Nawajaa arrestato in Israele

Amnesty International chiede il rilascio immediato di Mahmoud Nawajaa arrestato in Israele

«Ieri, 9 agosto, un tribunale militare israeliano ha prolungato di otto giorni la detenzione del difensore dei diritti umani palestinese e Coordinatore generale del movimento nonviolento per il Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) Mahmoud Nawajaa».

Lo riferisce lo stesso BDS in un comunicato del 9 agosto in cui informa che «venerdì scorso, Amnesty International ha chiesto il suo rilascio immediato e senza condizioni, definendo Nawajaa un “prigioniero di coscienza”».

Nawajaa è stato arrestato durante un’incursione di decine di soldati nella sua casa nei Territori palestinesi occupati la notte tra il 29 e 30 luglio. Malgrado sia trascorsa una decina di giorni, «ad oggi, lo Shin Bet, i servizi di sicurezza interna israeliani, che sta interrogando Nawajaa presso il centro di interrogatorio di Al-Jalameh vicino Haifa, non ha presentato alcuna accusa o prova contro di lui». Gli è anche impedito di parlare con il suo avvocato, diritto di ogni arrestato.

Amnesty International, riporta il comunicato del movimento BDS, ha affermato: «Le autorità israeliane devono rilasciare immediatamente e senza condizioni il difensore dei diritti umani palestinese Mahmoud Nawajaa, 34 anni, Coordinatore generale nei Territori palestinesi occupati (OPT) del movimento per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS)... È stato arrestato solo per aver esercitato il suo diritti alla libertà di espressione e associazione ed è quindi prigioniero di coscienza».

Amnesty International chiede pressioni su Israele affinché rilasci Nawajaa. Finché ciò non succederà, ritiene Amnesty, Israele vedrà nell'incapacità della comunità internazionale di «intraprendere azioni concrete» per fermare le sue politiche illegali, inclusa la persecuzione dei difensori dei diritti umani palestinesi, «come un semaforo verde».

Amnesty International sostiene che promuovere le campagne BDS sia «una forma di pressione non violenta e di libertà di espressione che deve essere tutelata» e che dovrebbe essere consentito di portare avanti le campagne BDS «senza molestie, minacce di azione penale o criminalizzazione o altre misure che violano il diritto alla libertà di espressione».

«La campagna internazionale #FreeMahmoud – afferma il comunicato BDS – è cresciuta fino a includere parlamentari, sindacati, gruppi di solidarietà, come Jewish Voice for Peace».

In Italia, inoltre, «i Giuristi Democratici, il Gruppo di lavoro su Medio Oriente e Nord Africa della Rete In difesa di e l’Associazione 'Cultura è Libertà' hanno scritto al Ministero degli Esteri chiedendo di “intraprendere tutte le azioni a sua disposizione” per il rilascio di Nawajaa. Chiedono inoltre al governo italiano, di fronte alle “flagranti e sistematiche violazioni dei diritti umani da parte di Israele e sulla base delle raccomandazioni contenute nella relazione sulle politiche dell'UE in materia di difensori dei diritti umani” di sospendere “il commercio di armi e la cooperazione nel settore militare” e “gli accordi di cooperazione economica” con Israele».

*Mahmoud Nawajaa. Foto tratta daTwitter

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