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Pedro Casaldáliga, un vescovo integralmente evangelico

Pedro Casaldáliga, un vescovo integralmente evangelico

Questo articolo, scritto dopo la morte di dom Pedro Casaldáliga, è stato pubblicato l'11 agosto scorso sul Blog del teologo Josè María Castillo all'interno del portale di informazione religiosa Religión Digital (www.religiondigital.com).

L'articolo originale è consultabile a questo link. La traduzione in italiano è a cura di Lorenzo Tommaselli,

 

 

La morte di un vescovo fa sempre notizia. Che si abbiano o meno convinzioni religiose, in fin dei conti un vescovo è un personaggio, più o meno importante. Ma in ogni caso è un personaggio e la morte di un personaggio è sempre una notizia.

 

Nel caso specifico della morte del vescovo Pedro Casaldáliga, ovviamente è anche una notizia. Ma in questo caso è una notizia che colpisce. Per tutti noi che lo abbiamo conosciuto o ricevuto notizie di quello che è stata e di com’è stata la vita di questo vescovo, assolutamente unico, la sua morte è stata - e continuerà ad essere - motivo di una forte impressione.

 

Perché una tale e così grande impressione? Perché Casaldáliga è stato un vescovo interamente evangelico. Cioè, è stato un uomo fedele al Vangelo, senza limiti e fino alle estreme conseguenze. Per questo Casaldáliga ha trascorso la sua vita in Amazzonia, con i più indifesi di questo mondo, vivendo con loro e come loro. Così come risuona: “con gli indifesi e come i più indifesi”. Era un vescovo senza ornamenti, senza palazzo, senza automobile, che solo una volta è andato a Roma. Perché glielo ha imposto papa Giovanni Paolo II. E si è presentato nella Curia vaticana con un cappello di paglia. Era un mistico, un poeta, instancabile difensore dei più indifesi che stavano alla sua portata. E a tutto ciò si aggiungeva quella che è probabilmente la cosa più difficile della vita: è stato un uomo con una sorprendente libertà di dire ai ricchi e ai poveri quello che doveva dire loro, perché fossero pienamente umani.

 

Da questo punto di vista si può (e si deve) affermare con certezza che Pedro Casaldáliga è stato il perfetto successore degli Apostoli. Per questo stesso motivo è stato il miglior ecclesiologo che abbia avuto la teologia cristiana. Gli Apostoli di Gesù sono stati costituiti come tali a partire dalla “sequela” di Gesù (Mc 1, 14-15 par), attraverso la “sequela” (Mt 8, 18-22 par) e fino all’ultima chiamata alla “sequela” che Gesù Risorto ha imposto a Pietro (Gv 21,19). Giustamente uno dei teologi più importanti che la Chiesa ha avuto negli ultimi anni, Johann Baptist Metz, ha scritto: “La conoscenza cristologica non si costituisce o si trasmette principalmente nel concetto, ma in questi racconti di sequela”. 

 

L’influenza e la forza, che l’esempio della vita di Pedro Casaldáliga ha avuto e avrà giorno dopo giorno, non affonda le sue radici in nient’altro che in questo: HA SEGUITO FEDELMENTE GESÙ. E per questo ha reso presente Gesù e quindi Dio.

 

Per questo chiudo con una domanda scomoda e preoccupante: di quanti vescovi, quando se ne saranno andati da questo mondo, si potrà dire che ci lasciano questa memoria del Vangelo? 

 

Per questo si può affermare con certezza che la morte del vescovo Casaldáliga ci lascia un’impressione da cui restiamo segnati per sempre.   

 

 

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