
Mercoledì 2 dicembre, digiuno di solidarietà con i migranti
ROMA-ADISTA. Mentre il Parlamento discute il ridimensionamento dei decreti sicurezza voluti dall’ex ministro degli Interni Matteo Salvini, mercoledì 2 dicembre sarà una nuova giornata di digiuno in solidarietà con i migranti – ma senza presidio in piazza Montecitorio, causa Covid – come accade ormai da più due anni, un mercoledì al mese, grazie all’iniziativa promossa dall’ex vescovo di Caserta mons. Raffaele Nogaro, dal missionario comboniano p. Alex Zanotelli, da don Alessandro Santoro della Comunità delle Piagge di Firenze, da p. Giorgio Ghezzi e da suor Rita Giaretta, che lavorano con i migranti e con le donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale (v. Adista Notizie nn. 27-28, 35 e 39/18; 15, 26, 29 e 43/19; e Adista online del 6, 10, 25 e 30 settembre, 2 e 29 novembre 2018; 8 gennaio, 5 febbraio, 6 marzo, 8 aprile, 7 maggio, 3 e 8 giugno, 2, 3, 12, 23 e 29 luglio, 4 agosto, 11 e 30 novembre 2019; 20 gennaio; 3, 6 e 14 febbraio; 3 marzo 2020; 28 giugno 2020; 8 settembre 2020; 11 novembre 2020).
«Il 2 dicembre, primo mercoledì del mese, noi continueremo come al solito il Digiuno di giustizia, dato che non si vedono seri cambiamenti nelle politiche migratorie, né da parte dell’Europa, né dell’Italia», spiega p. Zanotelli. «Infatti, le politiche migratorie dell’Europa mirano sempre più a “esternalizzare le frontiere” in Libia, Tunisia, Marocco e Grecia. È sempre più chiara la volontà dell’Unione europea di tener lontani i migranti dal nostro continente. E l’Italia segue fedelmente le politiche migratorie dell’Europa: porti chiusi (con la scusa del Covid-19) e le navi delle Ong trattenute nei porti per futili ragioni. L’Italia inoltre continua a finanziare quella criminale Guardia Costiera Libica e ad aiutarla per scoprire i barconi dei migranti in partenza per riportarli in Libia. In questi mesi la Guardia Costiera Libica ha riportato cinquantamila di loro negli inferni libici. È contro queste politiche razziste e criminali che noi continuiamo a digiunare. Ci confortano in tutto questo le provocatorie affermazioni di papa Francesco nella sua ultima enciclica Fratelli Tutti: “Ogni paese è anche degli stranieri in quanto i beni di un territorio non devono essere negati a una persona bisognosa proveniente da una altro luogo”».
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