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Austria: le donne all'Assemblea della Conferenza episcopale

Austria: le donne all'Assemblea della Conferenza episcopale

MARIAZELL-ADISTA. È stato il primo faccia a faccia tra vescovi austriaci e donne ai vertici della Chiesa l’incontro svoltosi il primo giorno dell'assemblea plenaria della Conferenza episcopale del Paese, iniziata il 14 giugno a Mariazell, con un colloquio con 14 donne che lavorano in posizioni di leadership nelle diocesi e negli ordini religiosi. «Vogliamo ascoltare con attenzione quello che ci viene detto", ha detto ai media il presidente della Conferenza episcopale, l'arcivescovo di Salisburgo mons. Franz Lackner.

L'incontro con le donne di tutte le diocesi, che era programmato da tempo ed è stato rinviato a causa del coronavirus, è stato infatti «l'argomento principale» dell'assemblea plenaria estiva, insieme ai preparativi per il Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità. Come detto, una prima assoluta per la Conferenza episcopale, che ha voluto sentire le donne sia sui temi ecclesiali attuali più rilevanti, sia sulle modalità con cui si può rafforzare la loro partecipazione nei ruoli chiave della Chiesa.

In piccoli gruppi, sono stati oggetto di studio la situazione e l'emancipazione delle donne, nonché gli aspetti dell'uguaglianza di genere nella Chiesa e nella vita pastorale e le strade per rendere il dialogo su questi temi istituzionale nella Chiesa in Austria. Si è discusso anche della necessaria inclusione delle donne nel prossimo cammino sinodale della Chiesa universale.

Lee donne che hanno preso parte all’incontro provengono da diversi ambiti ecclesiali: Gabriele Eder-Cakl, direttrice dell'Ufficio Pastorale della Diocesi di Linz, le responsabili dell'Educazione delle diocesi di Feldkirch e Vienna, Annamaria Ferchl-Blum e Andrea Pinz, la cancelliera dell'Arcidiocesi di Salisburgo, Elisabeth Kandler-Mayr e la nuova direttrice della Caritas del Burgenland, Melanie Balaskovics.

Presenti, ovviamente, anche le religiose con l'ex presidente delle religiose austriache, suor Beatrix Mayrhofer, e una relazione scritta di suor Rita-Maria Schmid, badessa della comunità delle Suore di Santa Chiara. Il movimento delle donne cattoliche era rappresentato dalla sua presidente, Angelika Ritter-Grepl, e dall'assistente spirituale, Barbara Velik-Frank, responsabile della formazione delle assistenti pastorali nella diocesi di Gurk. Dalla diocesi di Graz-Seckau, ha preso parte ai colloqui Anna Hollwöger, segretaria generale dell'Azione cattolica della Stiria e responsabile della sezione “Pastorale e società”.

Hanno dialogato con i vescovi anche personalità del mondo accademico, come la teologa morale Sigrid Müller dell'Università di Vienna, Barbara Taubinger, direttrice del Museo diocesano St. Pölten e Rita Kupka-Baier, capo dell'ufficio di controllo dell'arcidiocesi di Vienna. La diocesi di Innsbruck era rappresentata dalla sua responsabile delle comunicazioni, Fiona Zöhrer, mentre dalla diocesi militare proveniva Nadja Wessely, responsabile del difensore civico per le vittime di violenze e abusi sessuali.

Suor Beatrix Mayrhofer è intervenuta, nel suo intervento, sul cammino sinodale e ha affermato che «noi donne vorremmo parteciparvi con viva gioia e fiducia salda», nella speranza di «crescere nello spirito del Vangelo, nell'ascolto e nella riflessione, nella corresponsabilità e nella sollecitudine per la nostra Chiesa, per una testimonianza di unità nel nostro mondo così lacerato». A proposito di uguaglianza di genere, è importante, ha sottolineato, che «noi uomini e donne in questa Chiesa percorriamo insieme il cammino. Noi donne saremo coinvolte e non solo incluse, incideremo e contribuiremo a plasmarlo. Avremo voce non solo nel processo, ma anche nel Sinodo stesso».

Vi è, tuttavia, ancora un divario tra teoria e prassi: «Il diritto canonico - ha detto - ci incoraggia a partecipare ogni giorno all'Eucaristia nelle comunità femminili. Sapete tutti come funziona in pratica...». Suor Mayrhofer ha concluso il suo intervento citando il caso della francese Nathalie Becquart, nominata sottosegretario del Sinodo lo scorso febbraio, prima donna ad avere un voto nel Sinodo dei Vescovi. «Io chiedo: che cosa dice questo della mia Chiesa e delle sue donne, se questo è un titolo dei giornali del servizio pubblico?». (ludovica eugenio)

* Foto di Bwag tratta da Wikimedia Commons. Immagine originale e licenza

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