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Chiese dell'Africa Orientale compatte al Sinodo: l'unione fa la forza

Chiese dell'Africa Orientale compatte al Sinodo: l'unione fa la forza

Anche l’Africa Orientale ha dato il via ufficialmente al processo consultivo della Chiesa universale in vista del Sinodo 2021-2023 – dal titolo: “Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione” – inaugurato da papa Francesco lo scorso 9 ottobre. In un webinar promosso a pochi giorni dall’inaugurazione del 18 ottobre scorso, l’Amecea (Association of Member Episcopal Conferences in Eastern Africa) ha convocato i referenti nazionali e regionali delle Chiese cattoliche di Etiopia, Eritrea, Kenya, Malawi, Sudan e Sud Sudan, Tanzania, Uganda e Zambia ha sviluppare e condividere modalità di lavoro per consentire alla Chiesa africana di restare al passo con le scadenze imposte dal vaticano e far sentire compatta la propria voce. «Il tempo concesso alle diocesi e alle Conferenze episcopali per la consultazione sinodale è molto limitato, e scadrà ad aprile 2022», ha sottolineato al seminario il segretario generale dell'Amecea, p. Anthony Makunde, in un comunicato diffuso dall’Associazione. Il segretario generale ha poi chiesto, sempre durante il meeting online del 14 ottobre, puntualità e coordinamento, per non lasciare nessuna Chiesa locale indietro nel processo di consultazione. Questa fase storica della Chiesa universale, ha poi aggiunto il coordinatore della pastorale dell’Amecea p. Emmanuel Chimombo, rappresenta anche un’occasione per «migliorare la comunione, la partecipazione e la missione tra le Chiese della regione». «Da tempo si nota che la voce africana tace molto sui programmi sinodali», ha poi denunciato. «Vogliamo quindi fare in modo che l'Amecea abbia una voce forte, partecipando attivamente e contribuendo efficacemente al processo sinodale e al suo esito».

Un forte appello a procedere compatti come Chiesa regionale al processo sinodale anche attraverso adeguate piattaforme di comunicazione web, è arrivato anche dal coordinatore dell'informazione e della tecnologia dell'Amecea, Bernard Mberere, secondo il quale, anche nella comunicazione, «se procediamo compatti, raggiungeremo più facilmente tante persone con molte informazioni condivise, e quindi il Sinodo sarà celebrato da tutti nella regione».

Insieme alle altre, anche le diocesi cattoliche del Kenya hanno avviato, lo scorso 17 ottobre, il processo consultivo. «Il prossimo sinodo è diverso da quelli precedenti perché inizia e coinvolge tutti i fedeli delle Chiese locali di tutto il mondo», ha affermato mons. WillyBard Lagho, vescovo della diocesi cattolica di Malindi (Cisa, 19 ottobre). «Il Santo Padre invita le diocesi a dedicare grande impegno nell’ascolto di tutti i fedeli, delle loro sofferenze e delle loro speranze, specialmente di coloro che frequentemente rimangono nelle periferie della Chiesa». Papa Francesco invita ad cercare la voce di Dio «nel grido del suo popolo», suggerisce ancora Lagho, che infine invita «i responsabili pastorali, in particolare i parroci, a rinnovare e ridisegnare i programmi olistici di pastorale parrocchiale solo dopo aver ascoltato la discernente voce divergente, legittima e autentica» di chi è considerato «estraneo».

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