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Card. Czerny:

Card. Czerny: "viri probati", questione aperta

«Penso che l'idea dei “viri probati” sia ancora sul tavolo». Pur con la cautela che si manifesta in quel “penso”, l’affermazione del card. Michael Czerny è decisamente interessante per quanti ritengono necessaria l’ordinazione sacerdotale di uomini sposati di provata fede e dignità. Czerny è ritenuto “persona a conoscenza dei fatti” avendo ricoperto l’incarico di segretario speciale del Sinodo per l'Amazzonia (6-27 ottobre 2019), ed è lì che la proposta dei “viri probati” è stata discussa e avanzata dai vescovi perché papa Francesco la prendesse in considerazione.

Czerny sta parlando al telefono con l‘agenzia svizzera cath.ch (15/10/21) Quando il giornalista osserva che il papa non ha dato seguito alla raccomandazione sinodale, risponde: «Non direi che non l'ha seguita. Penso che l'idea dei “viri probati” sia ancora sul tavolo, ma che le cose vadano fatte nell'ordine giusto e che prima si debbano considerare altre questioni più urgenti. Alla fine, spetterà sicuramente alla Chiesa in Amazzonia decidere». «Non c'è una soluzione facile alla carenza di sacerdoti», aggiunge, come a dire che la questione dei “viri probati”, non essendo risolutiva, può ancora attendere.

D’altronde il sinodo panamazzonico deve dare altri suoi frutti. Per esempio, il prossimo sinodo sulla sinodalità nel 2023 si avvantaggerà del «lavoro che stiamo facendo in Amazzonia» anche a seguito dell’assise del 2019. Un lavoro, sottolinea Czerny, che «è in realtà un modello per ciò che il Sinodo vuole attuare nella Chiesa mondiale nel 2023. Lì stiamo già sperimentando la sinodalità. L'Amazzonia può servire da laboratorio per il resto della chiesa. Direi addirittura che può essere un "seme" da cui può nascere una nuova Chiesa».

È nella linea della sinodalità e nel tracciato del Sinodo panamzzonico che è stata fondata, ricorda il cardinale, la Conferenza della Chiesa dell'Amazzonia (Conferencia Eclesial de la Amazonia, CEAMA). «Si tratta – spiega - di una struttura integrativa alla quale, oltre alla Conferenza Episcopale Latinoamericana, partecipano anche membri della Conferenza religiosa e della Caritas locale. È integrato dalla Rete delle Chiese panamazzoniche (REPAM), che comprende circa mille diverse organizzazioni che lavorano per i diritti umani e il bene comune. In generale, si cerca di promuovere le politiche pubbliche e la partecipazione dei cittadini alla protezione dell'ambiente naturale e un modello di sviluppo che vada a beneficio dei più poveri mentre serve il bene comune».

La Ceama, fondata con un’Assemblea celebrata fra il 26 e il 29 giugno 2020, è stata eretta canonicamente come persona giuridica pubblica ecclesiastica il 9 ottobre, provvedimento comunicato dal prefetto della Congregazione per i Vescovi, card. Marc Ouellet, al presidente della Ceama, card. Claudio Hummes in una lettera dell’11 ottobre. E tuttavia l’erezione canonica non è ancora perfezionata perché manca l’approvazione degli Statuti che il papa esaminerà personalmente.

*Foto di Dominio Pubblico

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