ABUSI SESSUALI DEL CLERO SU DONNE E UOMINI ADULTI
REGENSBURG-ADISTA. Nonostante quanto comunemente si ritiene, anche gli adulti possono diventare vittime di abusi in contesti ecclesiali. In particolare, tre quarti degli abusi all’interno della Chiesa cattolica si verificano o iniziano in un contesto di cura pastorale - consulenza, incontri in parrocchia, direzione spirituale ecc. -, un ambito di azione della Chiesa che presenta potenziali fattori di rischio interdipendenti al suo interno. Esso infatti presenta rischi potenziali e reali per l’assoluta mancanza di regole, di una deontologia e di ruoli definiti, di confini invalicabili, in una relazione (quella tra il pastore e la persona adulta che chiede aiuto) fortemente squilibrata a livello di potere e autorità. La questione si gioca sui concetti di “vulnerabilità” e di “vulneranza”, neologismo che indica non tanto gli attori della cura pastorale, quanto il contesto generale, che esprime un potenziale di vittimizzazione e che strutturalmente permette, quando non favorisce, lo sviluppo di abusi. Di qui la necessità di una teoria della cura pastorale che non riguardi solo l'individuo ma che incorpori anche riflessioni sulle dinamiche di potere strutturali e sistemiche.
Di questo tema, fondamentale per risalire alle cause radicali dell’abuso clericale, tratta “Vulnerance of Pastoral Care”, un saggio accademico di Ute Leimgruber, docente di Teologia pastorale e Omiletica alla Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Regensburg, pubblicato il 17 marzo scorso in modalità “open access” sulla rivista Religions (13, 256; piattaforma open access MDPI), che dedica un numero speciale al tema “Violenza sessuale e spirituale cvontro donne e uomini adulti nella Chiesa cattolica”. Lo traduciamo integralmente dall’inglese per i nostri lettori, mettendolo gratuitamente a disposizione online, nello spirito con cui è stato concepito, come abbiamo già fatto con l’articolo nello stesso numero di Doris Reisinger, su abusi e gravidanze nella Chiesa .
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