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“Un giglio per la pace e la libertà di stampa”: anche l'IRIAD tra i premiati dell'Università eCampus

“Un giglio per la pace e la libertà di stampa”: anche l'IRIAD tra i premiati dell'Università eCampus

“Un giglio per la pace e la libertà di stampa” è il Premio giornalistico promosso dall’Università eCampus, con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio e con la collaborazione del Comune di Roma per premiare giornalisti o realtà associative impegnate nella costruzione della pace e della libertà di informazione. La prima edizione del Premio, che avrà cadenza annuale, si celebra a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, oggi pomeriggio alle 16.30, e sarà possibile seguire i lavori anche in diretta streaming su Facebook (questo il link alla pagina dell’Università).

Per questa prima edizione – insieme a Marco Tarquinio di Avvenire, Fiorenza Sarzanini del Corsera, Paolo Petrecca di RaiNews24, Elisabetta Soglio di Buone Notizie, Marco Conti (addetto stampa della Presidenza della Repubblica) – il Premio è assegnato all’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo (IRIAD). «Il Premio è destinato a giornalisti, professionisti ed enti operanti nell'ambito culturale e della ricerca», spiega una nota dell’IRIAD, «che si sono distinti per il contributo alla creazione di un'informazione ispirata ai valori della pace, un obiettivo rilevante sempre ma che diventa di particolare attualità in questi giorni».

L’Istituto racconta poi la sua storia, dalla fondazione 40 anni fa – «nella primavera del 1982 dominata dalla questione degli Euromissili e del precario equilibrio nucleare» – alle attuali attività di «ricerca e documentazione sui principali aspetti della pace, del disarmo e del controllo degli armamenti, della sicurezza e della cooperazione internazionale».

A rappresentare l’Istituto in Campidoglio Francesca Farruggia, spiega la nota, «segretaria generale di Archivio Disarmo, brillante ricercatrice messasi in luce nell'ambito della Rete Italiana Pace e Disarmo, espressione delle associazioni e dei movimenti che propongono alternative concrete ed equilibrate ai rischi e ai pesanti costi dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia».

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